"Davvero un gran pasticcio, quello relativo alla Facoltà di Medicina dell'Umg ormai in via di clonazione all'Unical. Anzi, più che pasticcio, lo definirei un brutto atto. Che potrebbe anche rivelarsi un boomerang per i suoi ideatori: politici e maggiorenti cosentini. Ma che, di sicuro, è una mazzata ben assestata, l'ennesima peraltro, al tessuto socioeconomico catanzarese. Si tratta infatti, senza spendere inutili parole superflue, di una spregiudicata, insensata e dunque dannosa, operazione. Che sembrerebbe avere dei complici, per così definirli, anche nella nostra città. Una sensazione sempre più forte. Il punto, però, non è questo. È semmai che l'Unicz, al di là del recente scippo subito, non si è integrata con il territorio circostante, restandone sempre una sorta di corpo estraneo". Si legge in una nota del consigliere comunale Fabio Celia.
"Eppure il Campus di località Germaneto avrebbe dovuto, per così dire, - prosegue - fondersi con la città. Aprirsi completamente al luogo che lo ospita. Niente di tutto questo è però, almeno finora, accaduto. Soprattutto con le ultime figure direttive poste al vertice di Unicz. È il caso, ad esempio, del periodo in cui a essere rettore è stato il professore De Sarro, tra l'altro tuttora al timone dell'università catanzarese. Ma senza incidere più di tanto. Perché, quantomeno a mia memoria, essendo però io pronto a fare ammenda se mi sbaglio, mai l'ho sentito pronunciarsi sui numeri dell'Ateneo. In particolare riguardo ai dati relativi al fiore all'occhiello dell'Umg: il corso di laurea in Medicina e Chirurgia appunto. Che non so quanti iscritti possa di preciso vantare oggi: 200-300-400? Chissà. Ma pur essendo, sempre io, un amministratore del capoluogo giunto ormai alla seconda consiliatura consecutiva, al netto 'dell'intermezzo delle dimissioni', neppure ho contezza se negli anni accademici che vanno dal 2019 al 2022 si siano registrati aumenti o diminuzioni in termini di nuove iscrizioni".
"Ed è un fatto che dispiace e sorprende, - evidenzia - considerato come al giorno d'oggi la costante comunicazione di informazioni chiave risulti fondamentale anche e soprattutto per attestare il valore dell'alta formazione. Giovambattista De Sarro, tuttavia, in merito preferisce parlare poco. Anzi, pochissimo. E altrettanto raramente suole confrontarsi su temi sensibili come, ad esempio, proprio quanto sta accadendo in queste settimane roventi nel sistema universitario calabrese. Nessuna spiegazione o pubblica presa di posizione. Nessun contatto con la stampa. Niente di niente, insomma. Ma soltanto un assordante silenzio, che magari connoterà pure i suoi, di recente divenuti assai frequenti, contatti con il governatore Roberto Occhiuto a cui si è di fatto consegnato. Ecco allora che Catanzaro resta in trepidante attesa".
"Magari aspettando di capire se la sorte futura di quartieri strategici per il capoluogo come Lido risentiranno, e in che termini, del fisiologico calo dei frequentanti di Medicina dell'Unicz dopo l'apertura della stessa Facoltà a Cosenza. Ma di tutto ciò al rettorato dell'Umg, evidentemente, - conclude Celia - non importa un fico secco. Mentre interessa, eccome se interessa, a quanti hanno investito nell'area Sud della città e nel quartiere marinaro in particolare, anche in virtù della popolazione studentesca residente. Dal momento che il mercato, ormai, deve ragionare così. E chi dice il contrario, buttandola in caciara, mente o ignora lo specifico argomento sviscerato".
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