Dibattito sulla facoltà di Medicina, Furriolo: "Grande superficialità di politica e Istituzioni"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Dibattito sulla facoltà di Medicina, Furriolo: "Grande superficialità di politica e Istituzioni"

  03 gennaio 2023 17:26

di MARCELLO FURRIOLO

Ho aspettato l’inizio del nuovo anno per licenziare questo tormentato intervento sulla intricata e sconcertante vicenda della istituzione del Corso di Laurea di Medicina e Chirurgia presso l’UNICAL di Cosenza. Il pezzo è pronto da alcuni giorni, in diverse stesure, adattate agli sviluppi incredibili di una situazione che si connota sempre di più come una storia di acquisizione di spazi di potere all’interno del mondo accademico calabrese. Con la politica, a tutti i livelli, che gioca un ruolo comprimario, ancillare nei confronti delle forze accademiche in campo, opportunistico in funzione delle spinte campanilistiche, che guardano all’Università spesso come pennacchio e molto meno come interlocutore privilegiato dello sviluppo civile dei territori.

Banner

Una brutta pagina, iniziata con la decisione del 22 dicembre dello scorso anno con cui il CORUC, Comitato regionale di coordinamento delle università calabresi decideva di istituire presso l’ Università di Cosenza il Corso di Laurea Magistrale di 6 anni in Medicina e Chirurgia, con possibilità di integrazione di un corso triennale per il conseguimento della Laurea in Ingegneria Informatica con indirizzo bioinformatico. Inoltre  venivano autorizzati altri corsi di laurea in Scienze Infermieristiche, Servizi giuridici per l’innovazione digitale  e Scienze e tecnologie della navigazione. Queste le informazioni fornite dal Rettore dell’ UNICAL  Nicola Leone, che non mancava di parlare di “decisione storica”.

Banner

Nulla si sa per quello che riguarda il futuro dell’UMG di Catanzaro, se non di uno sfogo  amichevole del Rettore Giovan Battista De Sarro, che “rassicura che Cosenza propone l’attivazione del corso già esistente e che Catanzaro propone l’attivazione di ben 7 nuovi corsi.” Nessuna dichiarazione ufficiale e silenzio da parte dell’intero corpo Accademico dell’Università catanzarese.

Banner

Quella che colpisce è la grande superficialità della politica e delle istituzioni, di tutti i partiti e a tutti i livelli, in particolare dei rappresentanti catanzaresi, che con le loro reazioni hanno dato l’impressione di aver scoperto solo ora che c’era un processo in uno stadio molto avanzato per istituire una seconda Facoltà di Medicina a Cosenza.

E non c’è stato neanche il tempo di capire esattamente che cosa stesse succedendo che il Governatore Roberto Occhiuto, con il tempismo e la reattività cui ormai ci ha abituati, ha cercato di sopire ogni tentativo di rimettere in gioco le decisioni del CORUC, al quale era presente, provvedendo a distanza di pochi giorni ad approvare, anche nelle vesti di Commissario ad Acta per la Sanità calabrese, il DCA con cui si prende atto del deliberato del CORUC e si approva un protocollo di intesa tra Regione, UNICAL e Ospedale l’Annunziata di Cosenza, per le attività di ricerca e di assistenza che la nuova Facoltà dovrà svolgere. Quanto a Catanzaro, bastone e carota. Disponibilità alla istituzione risarcitoria di una nuova Facoltà di Ingegneria, ma state calmi e buoni perchè rischiate di far naufragare l’agognata unificazione dell’Azienda Dulbecco. Motivo? Il Policlinico Universitario Mater Domini, che dovrebbe incorporare l’Ospedale Pugliese Ciaccio, giuridicamente non esiste. Per cui prima bisogna farlo nascere attraverso un DPCM e poi se ne parla. Cioè quando Il Corso di Medicina di Cosenza avrà già laureato i primi iscritti...

Questo scenario aperto da Ettore Iorio, brillante professore dell’UNICAL, già consulente di Occhiuto, validissimo esperto di Diritto Sanitario, se rispondente al vero, metterebbe in ginocchio almeno un ventennio di politica sanitaria regionale, ma sopratutto dimostrerebbe

l’assoluta inadeguatezza della classe politica regionale, e catanzarese in particolare nel tutelare gli interessi dei cittadini, che sin qui si è esercitata in pomposi proclami per lanciare l’Azienda Dulbecco e rifugiandosi in ipocriti silenzi davanti allo scenario disastroso che si profila.

Ed appare balbettante anche l’invocazione fatta al Presidente Occhiuto, richiamato ad un ruolo di arbitro in questa anomala vicenda. Il Presidente della Giunta Regionale e Commissario ad acta per la sanità non deve avere un ruolo di terzietà rispetto agli interessi dei calabresi, ma deve avere un ruolo politico attivo per individuare quali sono i reali bisogni del territorio e perseguirli con obiettività e determinazione.

Ecco perchè bisogna capire in questa situazione quali sono gli interessi di salute, di sviluppo culturale di tutti i giovani calabresi e perseguirli. Al di là delle logiche nefaste, che continuano ad imperversare dal Pollino all’Aspromonte.

Quanto alla città di Catanzaro è sicuramente apprezzabile il contributo tecnico giuridico avanzato dal Professore Valerio Donato, che bisognerà capire quale seguito avrà. Ma, per il resto, non ci si può risvegliare di soprassalto e imbracciare, tutti insieme appassionatamente, il fucile a palline di gomma, dei rivoluzionari della domenica, quando è da anni che non si vuole capire che la sanità catanzarese è scientificamente penalizzata nei finanziamenti a favore di altri territori, non solo di Cosenza, sia in termini di posti letto che di prestazioni di ricovero e di specialistica ambulatoriale. Da anni è stata invocata l’attenzione su questi temi dei consiglieri regionali, ma sopratutto del Sindaco e del Consiglio Comunale senza la benchè minima risposta.

Per non parlare della sciagurata vicenda del S. Anna Hospital, realtà di eccellenza in Calabria nel campo della cardio chirurgia, di cui si è lasciato disperdere  irresponsabilmente  un grande patrimonio tecnologico, professionale ed economico e un giorno, forse, si saprà a favore di chi.

La situazione di oggi, con la ormai ineluttabile istituzione di una seconda Facoltà di Medicina, probabilmente a discapito dell’UMG di Catanzaro, è figlia e diretta conseguenza nel tempo dell’inadeguatezza e dell’irresponsabilità politica e istituzionale degli esponenti catanzaresi, di tutti i partiti e di tutte le parrocchie e congreghe. Esattamente tutti quelli che oggi incitano alla sommossa e alla disobbedienza civile. Tutti dimentichi che questa Facoltà di Medicina e l’ istituzione dell’Università a Catanzaro non ci è stata regalata da nessuno, da nessuna parte politica e di governo. Che essa è nata dall’intuizione geniale e visionaria di un grande catanzarese e magistrato illuminato, Salvatore Blasco, coadiuvato con obbedienza francescana da uno straordinario Ercole Amelio, amico fraterno di tanti sogni umani e politici, che, trovando una sponda efficace e intelligente in politici come Ernesto Pucci e Elio Tiriolo, diedero vita al Consorzio per la Libera Università di Catanzaro. Fino a che la tenacia e la irriducibile volontà e competenza di Salvatore Venuta non diede vita al Campus di Germaneto, a seguito del riconoscimento dell’Università da parte del Parlamento.

L’UMG non è il frutto degli accordi spartitori del 1970, ma, come bene ha ricordato Aristide Anfosso, il coronamento delle lotte e di un sogno dei catanzaresi che si legava alla storia e alla cultura di questa città, oggi vilipesa dall’inadeguatezza della sua classe dirigente e dalla perdita di ruolo negli equilibri regionali e nazionali.

E oggi non è facile recuperare il terreno perduto. Anche perchè appare confusa o velleitaria l’azione messa in campo per evitare che si materializzi lo strappo da tempo programmato. Ma, in ogni caso, è necessario conoscere fino in fondo la verità e pretendere che tutti i protagonisti di questa assurda vicenda si assumano la loro responsabilità. Perchè la gente sappia che ruolo hanno giocato e a favore di chi. A cominciare dal Presidente del Consiglio regionale che dovrebbe immediatamente convocare sull’argomento una seduta straordinaria del Consiglio alla presenza dei Sindaci e dei Rettori dei tre Atenei per ristabilire anche la legittimità degli atti e delle procedure e per evitare di creare nuovi mostri giuridici e politici a danno dei reali interessi di tutti i cittadini calabresi.

Oggi lo scenario che è davanti è radicalmente cambiato e, forse, possono aiutare proprio alcune  dichiarazioni del Presidente Occhiuto. Da esse forse si possono aprire nuove impegnative sfide per la stessa UMG, che dovrà avere la forza e la capacità di misurarsi con obiettivi ancora più competitivi, allargando la platea della propria offerta didattica in ambiti come Ingegneria Informatica, Architettura e Lettere. Che potrebbero finalmente far rinascere il centro storico martoriato di Catanzaro.

 E’ auspicabile che questo shock possa servire per richiamare alle proprie responsabilità l’intera Amministrazione comunale, dal Sindaco alla Giunta al Consiglio Comunale, perchè  oltre ai diversivi di questi primi mesi, dalla movida all’isola pedonale, affronti di petto i veri problemi di questa comunità. Partendo proprio dal rilancio dell’UMG e della Sanità pubblica e privata, a cui è legato un pezzo decisivo dello sviluppo sociale ed economico  del Capoluogo di Regione.

Ma sopratutto della credibilità della sua classe politica e dirigente.     

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner