Dibattito sulla sanità in Consiglio regionale. Francesco Pitaro: "Oggi è indispensabile fare e agire"

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Il consigliere regionale, Francesco Pitaro

Lo ha detto il consigliere regionale Francesco Pitaro intervenendo in Consiglio nel corso del dibattito sulla sanità

  26 aprile 2021 17:16

 “Sulla sanità oggi è indispensabile fare e agire.  La fine del commissariamento e la centralizzazione delle competenze da parte dello Stato sono esigenze condivise da porsi al momento giusto. Adesso serve l’assunzione di responsabilità di coloro che hanno voce in capitolo e l’attenzione del Governo per affrontare le criticità vecchi e nuove”

Lo ha detto il consigliere regionale Francesco Pitaro intervenendo in Consiglio nel corso del dibattito sulla sanità. Per Pitaro “La performance insoddisfacente del regionalismo calabrese si percepisce nelle lacune del nostro sistema sanitario pubblico, per anni utilizzato come bacino clientelare anteponendo alla competenza l’appartenenza. Il problema della sanità calabrese è che ai guai del regionalismo si sono sommati i guai di dodici anni di commissariamento con l’aggravante che il debito, aumentato esponenzialmente, viene scaricato sulle spalle dei calabresi. È un debito su cui  - quando la Regione avrà la credibilità necessaria - occorrerà chiedere l’azzeramento”.

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Pitaro ha toccato due questioni di stringente attualità: “L’urgenza di salvare una struttura d’eccellenza cardiologica qual è il Sant’Anna finita nella tenaglia di una burocrazia commissariale ostile che mira deliberatamente alla sua distruzione”. Pitaro ha presentato una mozione “per impegnare, in maniera robusta, il Presidente della Regione a chiedere l’intervento dei ministri della Salute e dell’Interno. Una mozione firmata da tutti i capigruppo e di questo sono ben lieto, perché su alcune questioni se siamo uniti siamo più forti. Il Sant’Anna - ha detto - va oltre lo specifico del sue vicissitudini e diventa, per la Calabria che deve mettere all’indice ciò che non va bene e potenziare la sanità che  funziona, un caso di portata generale”. Ancora Pitaro: “Questo è il tempo della responsabilità individuale e collettiva che, se non esercitata con coerenza e fino in fondo, genera sfracelli. Slarga le maglie delle inefficienze e causa morti e feriti. Se la responsabilità in capo a ciascuno di noi non è esercitata nel rispetto dei diritti delle persone diventa di per sé grave  irresponsabilità. Ed oggi non possiamo più consentire atteggiamenti ondivaghi, indolenti o da ignavi in chi ha responsabilità pubbliche! In Calabria c’è una rete burocratica apicale, cui si aggiungono i commissari nominati dal Governo nella sanità, che, anziché favorire la concretizzazione dei diritti costituzionali dei cittadini, è come se si volesse opporre strenuamente ad ogni innovazione, cambiamento, ad ogni intenzione di rendere la spesa pubblica produttiva di beni e servizi”. 

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Pitaro ha segnalato, inoltre, l’urgenza di tornare ad occuparsi “dell’integrazione dell’Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio con l’Azienda ospedaliera universitaria Mater Domini. La Corte Costituzionale ha bocciato di nuovo la legge regionale di integrazione per le ragioni che sappiamo. Su questo punto sarebbe importante un impegno serrato e congiunto tra Struttura Commissariale, Presidenza della Regione e Consiglio regionale, per soddisfare l’aspirazione della Calabria che va avanti da decenni  ad armonizzare il versante assistenziale  assicurato dal Pugliese-Ciaccio con quello della ricerca scientifica:  il che avrebbe, come conseguenza primaria, l’irrobustimento dell’unica facoltà di medicina della Calabria”.  

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