La recente intervista del giornalista Giovanni Bianconi al Procuratore della Repubblica di Catanzaro, pubblicata dal Corriere della Sera il 22 gennaio 2021, oltre a creare gravissimo strepitus, genera numerosi interrogativi sui presupposti – e forse anche sui condizionamenti e i c.d. doppiopesismi – delle iniziative disciplinari, cautelari e per incompatibilità assegnate dalla Costituzione e dalla legge al Ministro della Giustizia, al Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione e al Consiglio Superiore della Magistratura”. Lo afferma Ivano Iai, avvocato del Procuratore di Torino, Otello Lupacchini, prima a Catanzaro e poi trasferito nel capoluogo piemontese.
“Quando, in data 21 dicembre 2019, il Procuratore Generale di Catanzaro, Otello Lupacchini, sollevò pubblicamente una questione seria sulle anomalie nel coordinamento e nei rapporti con il Procuratore Distrettuale, diversi magistrati, anche investiti di funzioni di rilievo costituzionale, chiesero e ottennero l’apertura di una pratica per incompatibilità del primo fulmineamente istruita davanti alla Prima Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura. Con intervento indebito nelle questioni dell’Ordine Giudiziario, un Ministro della Repubblica, l’On. Luigi Di Maio, capo, allora, del principale partito di Governo, prese posizione netta sulla vicenda in favore del Procuratore Distrettuale di Catanzaro”,‘continua Iai.
“Il Ministro della Giustizia, dello stesso partito del Ministro degli Esteri, promosse con amplificata velocità, iniziative finalizzate al trasferimento fulmineo del Dott. Lupacchini, poi allontanato dall’Ufficio di Procuratore Generale prima della data di inaugurazione dell’Anno Giudiziario all’inizio del quale avrebbe dovuto rappresentare le tante e preoccupanti anomalie riscontrate nei due anni di lavoro nel Distretto di Catanzaro. Il Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione usò nei confronti del Dott. Lupacchini eguale celerità e rigore interpretativo nel ritenere l’intervista offensiva del Procuratore di Catanzaro e di altri magistrati del Distretto. Le procedure cautelari e disciplinari nei confronti del Dott. Lupacchini si sono svolte e consumate in un alito di vento che ne ha traumatizzato la dignità di magistrato e relegato in un angolo di silenzio i diritti difensivi. Escludo possa sorprendere che la scrivente difesa, cui sta a cuore segnalare la lesione dei diritti di qualsiasi persona, compresa la libera manifestazione del pensiero, non intenda sollecitare pubblicamente iniziative di natura disciplinare nei confronti del Procuratore della Repubblica di Catanzaro”, prosegue il legale.
”La riflessione intorno alla quale occorre, invece, interrogarsi è, infatti, quella delle reali ragioni per le quali, nei confronti del Dott. Lupacchini, il Ministro della Giustizia, il Procuratore Generale della Corte di Cassazione e il CSM abbiano attivato ben tre procedure a seguito e per effetto di un’intervista incomparabilmente meno aggressiva e per nulla intimidatoria di quella oggi ritenuta priva di rilievo disciplinare o paradisciplinare” conclude Iai.
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