Diffamazione a Sorbo San Basile per la creazione dell'impianto di biomassa: una condanna e due assoluzioni

 Il Tribunale di Catanzaro ha condannato un uomo,  P.G., 56 anni, di Taverna, a 600euro di multa e al risarcimento dei danni quantificati in 10mila euro per il reato di diffamazione aggravata dal mezzo stampa. Assolti per non aver commesso il fatto invece altri due, G.M, 42 anni di Taverna, C.G., 46 anni di Sorbo San Basile.

Secondo l'accusa, i tre avrebbero materializzato la diffamazione contro Marcello Aldo Infelise, professionista di Sorbo San Basile, medico ed ex vice sindaco (ma non nel momento in cui gli imputati gli addebitano le accuse), rappresentato in giudizio dagli avvocati Pino Pitaro e Vittorio Ranieri, "in concorso ed unione tra loro, mediante l’affissione, in diversi punti del Comune di Sorbo San Basile, di manifesti formato 70x100, intitolati “La Sila Patrimonio dell’Umanità, a firma del comitato no alla biomassa a Sorbo ed a Panettieri”, per protestare contro la creazione di impianti a biomassa in località Piano di Moggio, offendevano la reputazione di Inflelise Marcello Aldo, affermando che “alcuni amministratori locali, invece di tutelare la salute dei loro cittadini e le attività economiche che verrebbero danneggiate, ottengono incarichi diretti o indiretti di progettazione delle centrali, come nel caso dell’impianto previsto a Pian di Moggio (nei pressi del lago del Passante), nel comune di Sorbo San Basile, dove destinatari di incarichi sono il figlio del vicesindaco di questo comune ed il sindaco del limitrofo Comune di Taverna" .

Il Tribunale di Catanzaro ha inoltre imposto all'imputato il pagamento delle spese processuali. I tre imputati sono difesi dall'avvocato Arturo Bova. 

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