Denunce dal contenuto diffamatorio anche riproposte su testate giornalistiche e televisive, una vera e propria associazione a delinquere perfino mediante l'associazione culturale "I Quartieri", finalizzata a condotte diffamatorie ed estorsive. Lo scopo: diffamare, mediante ogni mezzo di comunicazione, l'operato del San Francesco Hospital.
Ma per la giudice di Catanzaro Teresa Guerrieri deve escludersi l'esistenza di condotte calunniose e diffamatorie che, secondo la denuncia del legale rappresentante dell'associazione "Vivere Insieme" (affidataria della Rsa San Francesco Hospital), Massimo Poggi, sarebbero stato messe in atto da Antonello Fabiano, 1970; Francesco Suppa, classe 1970, Alfredo Serrao, 1964 (dell'associazione culturale "I Quartieri"), avvenute dopo la morte dei genitori di Fabiano, deceduti presso la struttura per cause indipendenti da condotte dei sanitari.
D'accordo con la richiesta del pubblico ministero, dunque, il gip ha archiviato le accuse nei confronti dei tre indagati anche in virtù degli scarsi elementi riscontrati per le restanti condotte addebitate agli indagati: "La prospettazione dell'esponente si appalesa confusa e generica , non risultando ad esempio circostanzia ti i termini della richiesta estorsiva consumata da Suppa ai danni dell'esponente; rilevato che condivisibilmente con la prospettazione accusatoria non può ravvisarvi alcuna ipotesi delittuosa in ciò che si ritiene essere legittimo esercizio dei propri diritti".
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