Diffamò su Facebook il produttore di Calibro 10: condannato a 4 mesi

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images Diffamò su Facebook il produttore di Calibro 10: condannato a 4 mesi
Raffaele Alberto
  15 gennaio 2023 19:31

Si è concluso finalmente un processo penale durato quattro anni, davanti al Tribunale Monocratico di Castrovillari, originato da una denuncia querela sporta nei confronti di Vincenzo Sapia che, ad esito della lunga istruttoria dibattimentale, è stato condannato alla pena di 4 mesi di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali per diffamazione aggravata dall’uso dei mezzi informatici ai danni di Raffaele Alberto.

La vicenda è stata determinata da un post apparso sul profilo facebook di Vincenzo Sapia e della consorte, dove il Sapia avrebbe utilizzato frasi molto sconvenienti che avrebbero leso la reputazione personale e professionale del denunciante, con il quale Sapia aveva collaborato marginalmente alle fasi di produzione del Film “Calibro 10 – Il decalogo del Crimine”. Da qui sono nati due processi penali nei quali il Sapia è stato condannato dapprima per violazione delle norme sul diritto d’autore e oggi per diffamazione.

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A sporgere querela per conto di Raffaele Alberto è stato l’avvocato Michele Gigliotti, che è riuscito a far avviare un processo durante io quale ha permesso l’esame di numerosi testimoni.

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“Ho creduto fortemente nella giustizia e ho potuto constatare che, seppur lentamente, arriva sempre il momento del giudizio, equo e misurato. Lo dico da persona che ha sempre creduto nei valori di equanimità, onestà e correttezza e soprattutto da Italiano residente all’esterno che per amore della propria terra, l’Italia, e per le bellezze della Calabria in primis è disposto a dare tutto se stesso. Ritengo che l’esito del processo renda giustizia non soltanto a me ma anche a tutti quelli che hanno lavorato al film, “Calibro 10 – Il decalogo del Crimine”, quasi totalmente girato in Calabria con la partecipazione straordinaria del grande attore Franco Nero. E allora colgo l’occasione per chiedere alle istituzioni, alla Regione Calabria e soprattutto ad Anton Giulio Grande, che a capo della Calabria Film Commission sta facendo un lavoro straordinario per la propria terra di Calabria, che sono disposto a fare la mia parte per aiutarlo, con il mio modesto contributo, a "scrivere una pagina culturale e glamour della Calabria"Credo di poterlo affermare senza timore perché ho finanziato per anni il Sila Festival, manifestazione che ha animato il territorio silano a partire dal Villaggio Mancuso, trasformando la città di Taverna in un vero e proprio “Art Village” dove creare spazi e momenti di valorizzazione dell’arte locale e nazionale. Il Festival ha acceso i riflettori sul fenomeno dello spopolamento delle aree rurali, specie quelle della Presila. E infatti ha registrato nelle sue quattro edizioni (2009-2011-2012-2016) la presenza di un pubblico fatto anche di tanti giovani provando a stimolare le diverse sensibilità su temi sociali come emigrazione, il lavoro e i fenomeni criminali che destabilizzano il territorio”, ha dichiarato con grande soddisfazione la parte offesa.

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