Dimensionamento scolastico a Catanzaro, Palaia: "La Provincia ascolti il capoluogo"
Daniela Palaia
15 ottobre 2023 10:26
"Domani, 16 ottobre, si terrà la riunione con i sindaci e, a seguire, l'amministrazione provinciale assumerà la decisione finale sul dimensionamento scolastico. Ebbene, la Provincia ha ancora la possibilità di tutelare la centralità del capoluogo di regione e di intervenire sulla scorta dei suggerimenti e delle proposte già presentate nel corso del Consiglio comunale tenutosi lo scorso 12 ottobre. In proposito, allo scopo di restituire con chiarezza alla cittadinanza gli esiti dell'ultima convulsa seduta dell’Assemblea civica, ritengo utile una breve ricostruzione dei fatti che lo hanno preceduto".
Lo scrive la consigliera comunale
Daniela Palaia.
"In seguito al Piano di dimensionamento scolastico approvato dalla Regione Calabria nel luglio scorso, la Provincia di Catanzaro è stata chiamata a definire una riduzione di 14 autonomie scolastiche sull’intero territorio provinciale entro il prossimo 15 ottobre. Il documento sarà poi sottoposto alla Regione e al vaglio dell’Ufficio scolastico regionale per la sua adozione definitiva, entro il 30 novembre.Le tappe di avvicinamento a queste date prevedevano l’avvio della concertazione (ai sensi dell’art. 1 comma 66 della Legge 107/2015) da parte della Provincia con Enti locali e Istituzioni scolastiche. Ai Comuni era affidato un potere consultivo limitatamente alle scuole del primo ciclo di istruzione.Purtroppo, tale percorso di concertazione non è stato attivato dall’Ente provinciale e anzi il primo incontro, comunque informale, tra il presidente Mormile e il sindaco Fiorita è avvenuto solo a fine settembre, nell’ufficio del sindaco. In quell’occasione, il Comune di Catanzaro è venuto a conoscenza delle intenzioni della Provincia di accorpare in città 7 autonomie scolastiche su 14 dell’intera provincia. In seguito a quell’incontro, lo scorso 5 ottobre, ho depositato richiesta di convocazione di un Consiglio comunale sul tema, richiesta che è stata discussa e approvata dalla Conferenza dei capigruppo lo scorso 9 ottobre. Il Consiglio, a cui era invitato anche il presidente Mormile, è stato quindi indetto per il 12 ottobre.Intanto, lo stesso 9 ottobre, il sindaco Fiorita e l’assessore all’Istruzione Belcaro, avevano inviato al presidente Mormile una lettera in cui si proponeva di ridurre il numero degli accorpamenti su Catanzaro da 7 a 5, pur senza entrare nel merito delle scelte da concordare tra l’Ente provinciale e i dirigenti scolastici. Quella lettera non ha avuto risposta".
"Solo l’11 ottobre la Provincia ha invitato formalmente l’assessore a un confronto, mentre solo il giorno prima erano stati ascoltati i dirigenti scolastici. In mezzo, solo incontri informali tra l’assessore Belcaro e i tecnici provinciali ai quali, però, non spetta alcun compito decisorio che invece è appannaggio della politica.Nel corso della discussione in Consiglio comunale, ho personalmente rilanciato quanto già richiesto da Fiorita e Belcaro a Mormile, cioè una riduzione degli accorpamenti su Catanzaro da 7 a 5. Una proposta concreta a cui ho aggiunto anche un’ipotesi pratica di accorpamento che permettesse di superare la creazione di un istituto sovradimensionato come quello che nascerebbe dalla fusione tra liceo classico “Galluppi”, Istituto “De Nobili” e Convitto “Galluppi”: accorpare “Patari-Rodari” con “Aldisio-Pascoli”.
"Ho avanzato tale ipotesi assumendomene la responsabilità politica, pur nel pieno rispetto delle autonomie scolastiche e della scelta dei dirigenti scolastici intervenuti in Consiglio di non fornire una proposta. Il Consiglio, in maniera quasi unanime, ha deliberato quindi di chiedere alla Provincia di non presentare alcun piano. In ogni caso, ove mai ne ricorrano le condizioni, l’atto proposto dalla Provincia sarà impugnato dal Comune di Catanzaro.Da questa ricostruzione, emerge la volontà politica di non coinvolgere Catanzaro nel processo decisionale, ma di far subire al capoluogo le scelte. Tuttavia, la Provincia non può ignorare le richieste provenienti dal territorio. Anche le città di Vibo e di Lamezia hanno rivolto ai rispettivi amministratori provinciali accorati appelli a rivedere le proposte di piano rideterminando gli interventi sulle autonomie scolastiche.Troppe, dunque, le criticità irrisolte: la Provincia ascolti le istanze e non comprometta il futuro dell'istruzione nei nostri territori".