Gentilissima Vicepresidente, Prof.ssa Giuseppina Princi,
le scrivo in merito alle nuove determinazioni che il governo nazionale ha adottato in merito al dimensionamento scolastico, attraverso l’art.5 comma 3 del decreto c.d. Milleproroghe, che offre alle Regioni la facoltà di derogare per un anno all’accorpamento di un numero limitato di autonomie. Nel caso riguardante la nostra Provincia di Catanzaro, la possibilità è di intervenire su una sola di esse.
Bene ha fatto lei ad avvalersi prontamente di questa facoltà, invitando le amministrazioni provinciali ad indicare in tempi strettissimi, entro e non oltre il 3 gennaio, le autonomie aggiuntive.
Pur non essendo la nostra un’istituzione avente poteri decisionali sulla questione, non abbiamo mai nascosto le nostre preoccupazioni per le scelte che si andavano a compiere sul futuro delle scuole della nostra città.
Tra gli obiettivi che si pone il dimensionamento scolastico vi è quello di assicurare una serie di servizi che solo le unità di una certa dimensione consentono di offrire. Secondo questa impostazione, una scuola di dimensioni ottimali dovrebbe garantire l’esercizio dell’autonomia scolastica tramite l'attivazione di economie di scala, il peso istituzionale necessario per interloquire con le comunità locali, proporre un’offerta diversificata e articolata sul territorio, che agevoli l’esercizio del diritto all'istruzione.
Interventi di ottimizzazione possono sempre essere perseguiti, ma gran parte dei nostri istituti comprensivi di primo e secondo grado, assolvevano a queste peculiarità.
Catanzaro ha visto accorpate la metà delle autonomie complessive provinciali da dimensionare, un carico eccessivo che induceva a scelte forzate.
Abbiamo comunicato queste nostre perplessità all’Amministrazione Provinciale in una lettera a firma congiunta col Sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita già in tempi d’ipotesi non ufficiali ma che venivano ventilate nelle sedi decisionali. Il nostro Consiglio Comunale si è espresso ufficialmente chiedendo d’impugnare il piano deliberato.
Lei conosce profondamente il mondo della scuola, le sue fragilità, i suoi equilibri. Sa che su Catanzaro verranno accorpati istituti comprensivi che dovranno governare plessi ingestibili per numero eccessivo e per distanza. E verranno accorpati istituti che contengono fattori di criticità sociale e di dispersione scolastica identici ad altri che giustamente si è scelto di preservare.
Sono altri i termini con i quali vorrei si ragionasse di scuola a livello nazionale. Bisognerebbe investire con tutta la forza possibile, visto che il nostro Paese è fra gli ultimi in Europa per rapporto investimenti scolastici/PIL. Crederci, mettere risorse, non sentirne parlare, ormai da troppi anni a questa parte, quasi solamente per aspetti manageriali e amministrativi, allontanando chi ha il compito di governarle dal ruolo di guida didattica e pedagogica, ingolfati da mille adempimenti burocratici e di responsabilità.
Ecco perché le chiedo in questa lettera aperta, che la Regione tenga conto della situazione che si è venuta a creare su questo tema nel Capoluogo, di tenere in serissima considerazione il sacrificio enorme della nostra città e quindi di utilizzare per Catanzaro la sola unità di deroga per la nostra provincia.
Nunzio Belcaro, assessore alla Pubblica Istruzione
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