di ANTONELLO TALERICO*
In tutta la Regione Calabria i Presidenti delle Province (e la Città metropolitana di Reggio Calabria) saranno protagonisti delle scelte sul dimensionamento e quindi sull’accorpamento scolastico.
Sarà importante anche il ruolo di concertazione con i sindaci e con i dirigenti scolastici dei territori di competenza, poichè entro il 15 ottobre 2023, avremo una decisione definitiva su tale processo di razionalizzazione della rete scolastica in quanto dovranno essere predisposti i piani provinciali coerenti ai bisogni delle realtà locali.
A tal proposito credo che in chiarezza e trasparenza tali scelte “politiche” dovranno garantire le dirigenze delle aree interne, ovvero di quei territori maggiormente marginalizzati ove maggiori sono le situazioni di disagio socio economico.
Difatti, gli indirizzi regionali indicati dalle linee guida invitano a preferire gli accorpamenti nei grossi centri urbani dando la possibilità, con il criterio della compensazione, di salvaguardare le aree interne, le minoranze linguistiche, o quanto ogni singola realtà provinciale riterrà opportuno tutelare, senza poter sconfinare in scelte discrezionali o immotivate o peggio ancora dettate da interessi di politica clientelare !
Del resto, deve essere sottolineato che il numero di autonomie scolastiche da ridurre non è stato disciplinato dalla Regione Calabria, bensì da una legge nazionale e, segnatamente dalla Legge di Bilancio n. 197/2022 (legata a talune prescrizioni del Pnrr), che imponeva l’adeguamento della rete scolastica all'andamento anagrafico della popolazione studentesca.
Nonostante ciò, le linee di indirizzo regionali calabresi, a differenza di quelle di altre regioni non prevedono, un tetto minimo o massimo di studenti ai fini della conservazione dell'autonomia scolastica.
Pertanto, le amministrazioni provinciali nella scelta di mantenimento delle dirigenze scolastiche e quindi nelle scelte di accorpamento dovranno tenere conto delle esigenze dei singoli territori ed applicare criteri di equità, razionalità e sostenibilità socio-economica-ambientale, onde evitare che il processo di razionalizzazione della rete scolastica si traduca in un peggioramento della qualità formativa o peggio ancora in ulteriore processo di marginalizzazione di alcuni territori e quindi di parte della popolazione studentesca.
Si aggiunga, poi, che in Calabria, sono ben 80 gli istituti scolastici in reggenza, ovvero senza dirigente scolastico, trattasi perloppiù di istituti di aree interne che da anni sono senza dirigente scolastico. Ragion per cui si dovrà tenere conto anche di tali condizioni per sanare manchevolezze che di fatto avevano già compromesso alcuni territori ed istituti scolastici.
*consigliere regionale
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