Dimissioni e ricandidatura di Occhiuto, il contropiede e le rassicurazioni 'romane'

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Roberto Occhiuto
  31 luglio 2025 20:53

L'idea delle dimissioni era una cosa, per l'annuncio vero e proprio siamo a un altro livello. Di certo, il passaggio è stato calcolato e soppesato dal presidente Occhiuto. Nei giorni scorsi, il governatore dimissionario avrebbe fatto il giro 'romano' per compulsare l'idea delle elezioni anticipate di un anno rispetto alla scadenza naturale. Incontri non con 'i politici di secondo piano' (citazione di Occhiuto) bensì con i leader nazionali dei partiti del centrodestra che avrebbero dato il beneplacito al passo indietro ma, soprattutto, alla nuova candidatura di Occhiuto in Calabria. 

E così, quello che poteva sembrare solo un azzardo o una minaccia passeggera nel corso della legislatura per 'forzare' gli alleati su un provvedimento, si è materializzato. Dimissioni. Un contropiede nei confronti degli avversari del centrosinistra, oggettivamente ancora non attrezzati per competere, ma anche per altri due livelli. Entrambi, citati da Occhiuto. Quello della politica. E qui il riferimento è a parte degli alleati di centrodestra che 'sotto sotto' non erano dispiaciuti per i recenti guai del presidentissimo, considerato troppo 'accentratore'. E l'altro riguarda la burocrazia regionale. Il 'blocco amministrativo' dei massimi dirigenti regionali a seguito delle inchieste parallele spaventava Occhiuto. 

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C'era bisogno di uno tsunami per invertire la brutta china degli ultimi mesi. Azzardo o no, Occhiuto ha già annunciato la ricandidatura scombinando non tanto i piani ma più che altro le tempistiche di tanti politici regionali e comunali che si erano fatti un altro film. Ma il finale può essere aperto.  

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