Dimissioni Occhiuto, Pitaro: “Sono una buona notizia per la Calabria”

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images Dimissioni Occhiuto, Pitaro: “Sono una buona notizia per la Calabria”
L'avvocato Francesco Pitaro
  03 agosto 2025 09:32

 “Le dimissioni del presidente Occhiuto sono una buona notizia per la Calabria, che ha l'opportunità di liberarsi di un governo regionale che i problemi, anziché risolverli, li ha aggravati.  La mandrakata 'lascio e raddoppio' ispirata dal Marchese del Grillo, è un inatteso sollievo per Catanzaro e l’area centrale che dalla Regione hanno subito tagli e penalizzazioni, con scelte prive di una visione complessiva delle criticità e dei punti di forza della Calabria e soprattutto discriminatorie per il capoluogo e  l’area centrale ridotta a  ventre molle del sistema-regione".

Lo scrive l'ex consigliere regionale Francesco Pitaro.
 
"Dalla sottovalutazione dell’importanza storica e logistica della facoltà di medicina dell’Umg e delle funzioni  che deve svolgere per contribuire a  rendere Catanzaro la città della buona sanità connessa alla ricerca scientifica, all’ostinazione con cui si è agito nel tentativo di cancellare l’eccellenza della cardiochirurgia del Sant’Anna-hospital.  Dall’indifferenza per il potenziamento del ruolo istituzionale di Catanzaro capoluogo, alle inadempienze degli obblighi discendenti dalla nascita dell’Azienda Dulbecco, primo tra tutti la scandalosa negazione del secondo pronto soccorso, senza dimenticare la confusione sulle risorse per il nuovo Ospedale e il gioco a perdere sulla sua ubicazione. Insomma, Occhiuto ha finora pestato duramente Catanzaro e l'area centrale determinando decisamente l'emarginazione politica del capoluogo e la sua totale subordinazione istituzionale indebolendolo clamorosamente in relazione ai diritti sanitari che nell'area centrale sono sempre più violati con lunghe liste d'attesa, aumento dell'emigrazione sanitaria e l'inadeguatezza dell'essenziale servizio di emergenza/urgenza del 118. Da questa legislatura regionale si coglie l’arretramento dell’area centrale della regione, a cui nel prossimo futuro occorrerà riservare scelte  legislative e amministrative efficaci per ripristinare la garanzia di diritti primari e sanitari ad oggi colpevolmente non assicurati”

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