La tutela delle libertà è un tratto distintivo della scrivente Organizzazione Sindacale ed è anche per questo che lo SNAP esprime sincera solidarietà e vicinanza a tutti quegli studenti e quei cittadini che pacificamente e civilmente hanno partecipato ad una manifestazione pro Palestina a Pisa e Firenze e sono rimasti contusi.
Non possiamo che essere vicini a quei uomini e a quelle donne portatori di ideali che ripudiano la violenza in ogni sua forma, perché le guerre generano solo miseria, morte e distruzione in tutti i diversi teatri del mondo in cui sono in atto, perché purtoppo, non esiste esclusivamente il conflitto israelo-palestinese o quello russo-ucraino; si pensi che, negli ultimi tre anni, i conflitti su scala globale sono cresciuti del 40%.
Nel contempo evidenziamo che le manifestazioni, di qualunque natura, debbano essere autorizzate nel rispetto della legge e delle prescrizioni delle autorità di Pubblica Sicurezza, nell’ottica di gestire e concertare le stesse anche con i promotori; il tutto con la finalità di ridurre al minimo ogni problema di ordine e sicurezza pubblica, insito in manifestazioni non autorizzate. Non confondendo la democrazia con l’anarchia, proprio a tutela del diritto di manifestare il dissenso.
Ben consci che la gestione dell’ordine pubblico è, inevitabilmente, uno dei “terreni” più difficili e imprevedibili sui quali la Polizia di Stato è chiamata in primis ad operare, come SNAP, prendiamo le distanze da “processi sommari” che cercano e trovano “l’agnello sacrificale” negli “ultimi” della catena di comando dell’ordine pubblico, ossia gli operatori schierati in Piazza. Ricordiamo, se ne ricoresse il caso, che questi eseguono ordini loro impartiti.
Come sindacato di Polizia evidenziamo che possono esistere errori nell’organizzazione e/o gestione dell’ordine pubblico e finanche errori umani e di singoli ma, ogni situazione, deve essere posta al vaglio delle preposte autorità, tendosi ben distanti da giudizi affrettati e sommari anche qualora provengano dai nostri vertici.
I lavoratori della Polizia di Stato non possono ulteriormente diventare i terminali di tutte le tensioni di ordine sociale e politico. No, la responsabilità di tutto ciò non può ricadere sempre sulle spalle degli ultimi, di chi quotidianamente si adopera al meglio delle proprie energie per garantire il pieno rispetto dei principi costituzionali di libertà e democrazia, e per tali valori non di rado ha gettato sangue, carne e vita.
Se ce ne fosse bisogno, ricordiamo che “l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine” non va ricercata nelle manganellate salite agli odierni onori della cronaca bensì, nel quotidiano lavoro posto in campo con abnegazione e sacrificio da tutte le forze dell’ordine; opera senza la quale verrebbe meno il vivere civile su cui si fonda una moderna società.
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