di GIUSEPPE GIGLIOTTI*
Continuano a pervenire alla nostra associazione lamentele e proteste per i disservizi costretti quotidianamente ad affrontare i tanti pazienti. Non ultimo la necessità dei prelievi che viene effettuata solo agli urgenti.
Una seria organizzazione capillare con una funzionante medicina del territorio, per come la nostra organizzazione chiede da tempo, avrebbe risolto gran parte dei problemi. Si è smantellato un sistema che funzionava e intorno si è creato il vuoto. Mancanza di personale e di strumentazioni, di tecnici in grado di farli funzionare quando ci sono, fanno da sfondo ad un clima di sfiducia che rende difficile tutto. Alla chiusura di tanti reparti si è aggiunto quella degli ambulatori. È diventato impossibile prenotarsi una visita.Tutto ciò ancor prima del coronavirus.
Questo marasma ha contributo ad un ricorso al pronto soccorso che lo ha reso ingestibile. Con pazienti costretti ad attendere ore prima di poter essere visitati. Con un numero di personale totalmente insufficientemente. Oggi si parla tanto di covid-19 e di un centro regionale. Dicevamo dei reparti chiusi all'ospedale di Lamezia Terme tra cui malattie infettive microbiologia e virologia.Proprio per quest'ultimo reparto ci è giunta voce dell'esistenza strumentale di un macchinario,costato fior di quattrini,che avrebbe permesso, funzionante, di effettuare direttamente a Lamezia i tamponi senza la necessità di attendere 24/48 ore prima che arrivi l'esito da Catanzaro. Con tutti gli immaginabili vantaggi per salute dei pazienti e del personale sanitario. Sollecitiamo la direzione ospedaliera e il commissario Cotticelli a voler chiarire lo stato delle cose. Invitiamo gli stessi a non procedere all'esproprio dell'esistenza dell'eventuale strumentazione, per come finora è sempre accaduto.
*Associazione malati cronici del lametino
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