“Il paesaggio , lunare, è immerso in un angosciante e innaturale silenzio, rallentano le macchine che percorrono la provinciale che attraversa la “Pineta “quasi a rispettarne la sacralità, il sottobosco nero richiama alla mente il nefasto ricordo delle miniere di carbone di Marcinelle , pini scheletriti che come anime in pena protendono le braccia al cielo. Un mese fa colonne di fumo improvvise ,minacciose salivano verso il cielo. Visi sgomenti e increduli ripetevano la Pineta brucia. Altre colonne di fumo da ogni parte oscuravano il cielo, alte fiamme lo illuminavano in maniera sinistra la Calabria brucia. Complici le imminenti elezioni si scatenò “La fiera della vanità “ e dura ancora, mentre i rami di pini scheletriti e neri come anime in pena protendono le loro braccia al cielo in cerca di aiuto.”
E’ una profonda riflessione del senatore catanzarese ed europarlamentare del Pd, Donato Veraldi. C’è nelle parole una venatura lirica che porta all’amore per la natura specie se questa, come accaduto per la Pineta di Siano prezioso polmone di verde del Capoluogo di regione (Catanzaro) è offesa e oltraggiata dalla cattiveria anche dell’uomo. Incendi e la Pineta è stata ferita, quasi distrutta. Un disastro o quasi ambientale. Il pretesto perché sulla tragedia si scatenasse “la fiera della vanità”. Ecco allora il secondo dramma: la disgrazia, pretesto per far parlare anche in maniera postuma, la politica. Quale politica? Quella pentita della sua distrazione o quella delle bugie? (encos)
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