Cresce lo sdegno per il danneggiamento della targa dedicata a Giuseppe Malacaria a Catanzaro.
"Non posso che condannare fortemente quanto accaduto quest'oggi nel centro della nostra città, dove una vile mano ha distrutto una targa che vuole rappresentare la memoria di Giuseppe Malacaria". Lo dice la consigliera comunale Raffaella Sestito. "Sono certa che l'alta professionalità degli inquirenti darà un nome ed un cognome a chi si è reso protagonista di questo squallido episodio - continua - ma è doveroso da parte di ogni rappresentante istituzionale, indipendentemente dalla singola impostazione ideologica o dalla propria identità culturale, prendere in modo chiaro e forte le distanze da questi osceni episodi. Bisogna far capire alle nuove generazioni - conclude Raffaella Sestito - che, purtroppo, la mamma degli imbecilli è sempre incinta, ma il loro futuro gli offre la possibilità di una crescita culturale impostata dalla ferma condanna ad ogni episodio vile e lontano da ogni forma di criminalità”.
“Il danneggiamento della targa in ricordo di Giuseppe Malacaria, per mano di ignoti- scrive il consigliere comunale Giuseppe Pisano - ha rappresentato un gesto che non va solo condannato e rispedito al mittente, ma deve far riflettere tutti noi, rappresentanti delle istituzioni e cittadini, sul valore ed il significato della memoria. La risposta dell’amministrazione comunale sicuramente non mancherà e presto una nuova targa sarà affissa lì, nella stessa piazza che da anni porta il nome dell’operaio catanzarese ucciso negli anni ’70 e che ci ricorda uno dei periodi più bui della nostra storia recente. Ma non basta la giusta attenzione delle istituzioni, che devono rispondere presente davanti ad episodi di questo genere, se non si affiancano anche delle attività e delle iniziative permanenti, in collaborazione con le scuole, volte all’educazione e alla sensibilizzazione specialmente delle giovani generazioni. Far capire ai ragazzi chi è stato Giuseppe Malacaria e quali siano stati i suoi ideali per cui ha sacrificato la propria vita, in quel contesto storico, rappresentano gli unici strumenti possibili per creare una coscienza civica e fare in modo che la memoria non venga più oltraggiata”.
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