Disturbi alimentari, a Catanzaro l'ambulatorio di riferimento per la Calabria ma non ci sono posti letto

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Intervista alla prof. Cristina Segura Garcia responsabile del centro a Villa Bianca

  09 marzo 2021 20:49

Cristina Segura Garcia, professore associato di Psichiatria dell’università Magna Graecia e responsabile dell’ambulatorio di ricerca clinica e terapia del disturbo del comportamento alimentare, racconta le attività dell'ambulatorio per i disturbi alimentari di 'Villa Bianca' a Catanzaro. Tra le esigenze fondamentali  quello di avere dei posti letto per i pazienti. "Nel nostro centro ci occupiamo di trattare i pazienti con qualunque tipologia di disturbo alimentare,  dai più noti a quelli più recentemente conosciuti. Qui facciamo anche le valutazioni per i pazienti candidati per la chirurgia bariatrica", spiega la professoressa Segura Garcia.
"Il nostro è un centro ambulatoriale, non ci sono posti letto. Cerchiamo di seguire i pazienti in maniera ravvicinata con visite settimanali. Il problema è che non ci sono posti letto. Noi - spiega la responsabile - non chiediamo che vengano fatte qui al 'Mater Domini ' però chiediamo che ci sia la possibilità di garantire un numero minimo di posti letto per evitare la migrazione sanitaria.  Il programma che permetterebbe un'educazione residenziale intorno ai tre darebbe la possibilità di trattare la fase acuta e successivamente un ritorno alla vita normale con un lavoro di day hospital ed ambulatoriale. I pazienti possono accedere qui in maniera del tutto gratuita grazie all'esenzione del ticket", sottolinea la professoressa Segura.

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"Cerchiamo di avere una lista di attesa che sia il più breve possibile".  Al momento in ambulatorio ci sono solo due medici strutturati più alcuni ricercatori che hanno un'ottima formazione alle spalle. "Un peccato che non si cerchi di portare avanti questa battaglia visto che l'Asp ha stanziato 12 posti letto. Ciò permetterebbe di iniziare a prenderci cura dei pazienti anche a livello più grave facendo risparmiare tanti soldi alla sanità regionale. I genitori ed i pazienti non dovrebbero più fare lunghi viaggi per curarsi e ciò permetterebbe la continuità terapeutica", aggiunge la responsabile dell'ambulatorio di Villa Bianca.
"Con il Covid-19 gli adolescenti con disturbi alimentari si sono visti chiusi in casa con il loro peggior nemico, il cibo, e senza la possibilità di sfuggire al controllo delle famiglie. Molti pazienti con anoressia e bulimia hanno avuto grossi problemi,  questo a livello mondiale. Ci sono state molte ricadute ed abbiamo dovuto reinventarci con una terapia diversa che non sempre è possibile. Abbiamo cercato di fare le psicoterapie on line per i pazienti più gravi", racconta.
"Qui da noi arrivano pazienti da tutta la regione, noi abbiamo 2 pazienti nuovi a settimana. Sono molti e tantissimi sono quelli che invece 'sfuggono alle cure'.  I posti letto  potrebbero servire a trattare i pazienti di tutta la regione in maniera residenziale" conclude la professoressa Cristina Segura Garcia.

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