Di Giancarlo Spadanuda
Quando, un giorno lontano, il mitico e mai sufficientemente apprezzato Tony Ferro-Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, mi propose ci collaborare con lui perché si avviassero i “mercoledì culturali” all’interno delle belle sale del Caffè Imperiale, fui entusiasticamente compiaciuto. In quell’occasione Tony ed io annunciammo ad una sparuta platea di infreddoliti astanti, la “provocazione culturale”, l’impatto, l’incontro settimanale con i catanzaresi: si sarebbe ripresa una antica tradizione, colta, della città quando gli intellettuali si incontravano al Caffè Imperiale e discutevano anche di grandi cose (vedi Gissing); dunque noi intendevamo il Caffè come “luogo della memoria”. Si sono avvicendati artisti come il virtuoso Francesco Salime ,docente al Conservatorio San Pietro a Maiella di Napoli il quale, di ritorno da Parigi, ove aveva studiato l’uso del sassofono si esibì in pubblico - la prima volta - proprio al Caffè: ne fummo felici.
E poi altri intellettuali: la poetessa Giusy Verbaro, la cardiochirurga Nietta Marchese, il vice-questore Berenice Brutto, il famoso sarto Domenico Mancuso, il compianto “Ciaciu", il simpatico Dario Scorza, l’anarchico Angiolino Bressi, e tanti altri di tutte le religioni, arti, mestieri, fede politica.
Le poesie ed i brani letterari erano ovviamente appannaggio della sempre brava attrice Adele Fulciniti (che saluto con gran cuore) . Si cantava a volte e si rideva,ma tanto tanto, come ora (non so perché) non si ride più. Il barman Gigi, sempre premuroso, educato.
E poi si presentavano, spontaneamente, suonatori di zampogna,di fisarmonica e di putipù, specie nel periodo natalizio:e tutti a fare il tifo e a battere le mani. Veniva gente da Cosenza e Crotone e dall’hinterland catanzarese. Un questore recitò Prevert tra i tavolini del Caffè. Insomma il Caffè era un luogo di controcultura, di cultura alternativa e moderna, nuova rispetto alla cultura dominante della assonnata Catanzaro. I “mercoledì” durarono-inframezzati a periodi di stasi-per altri numerosi anni ;l'ultimo giorno vide al pianobar lo svedese David Stoneback, turista di passaggio in città,letteralmente "rimorchiato" per strada da Tony Ferro e dal sottoscritto.
Che tempi memorabili ,ragazzi!!! Dobbiamo mettercela tutta perchè esssi ritornino : e tutti a nostro vantaggio:ne va di mezzo anche la nostra salute fisica e psichica;coi tempi che corrono!
L’esperienza dei “mercoledì culturali” al Caffè Imperiale è stata esaltante; il Caffè può essere visto non solo come luogo di svago, ma anche come momento in cui si fa cultura ed in cui si può essere felici. Io lì lo sono stato.
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