Domani al Museo Marca di Catanzaro l'inaugurazione della mostra di Aron Demetz

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images Domani al Museo Marca di Catanzaro l'inaugurazione della mostra di Aron Demetz

La mostra è a cura di Alessandro Romanini.

  14 gennaio 2022 19:34


Per Aron Demetz questa mostra, promossa dalla Fondazione Rocco Guglielmo , in collaborazione con la Provincia di Catanzaro al Marca di Catanzaro dal 15
gennaio al 31 marzo prossimi, a cura di Alessandro Romanini, giunge in un momento perfetto. L’artista gardesano è nel vortice di una serie di esposizioni in molti musei internazionali e in altrettante prestigiose sedi italiane.

Le sue sculture realizzate prevalentemente in legno, sono premiate dall’attenzione della
critica e dei collezionisti di tutta Europa. “…essere invitato ad esporre al Marca dalla Fondazione Rocco Guglielmo con un progetto site-specific…”, riconosce l’artista, “…mi risulta doppiamente stimolante. Innanzitutto perché il Marca è già stata sede di importanti mostre di scultura, sia perché per un artista, esporre le proprie opere scultoree a Catanzaro, in piena Magna Grecia, significa inevitabilmente confrontarsi con il Genius loci di una terra che affonda le sue radici nella tradizione artisticoculturale greco-romana…”.

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La riflessione che sottende a questa mostra, che va a continuare e approfondire il percorso di ricerca avviato dalla recente esposizione al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ruota intorno al concetto di “Autarchia”, derivato dal greco “Autarkeia” e declinato in una serie di soluzioni formali connesse semanticamente al concetto di “Autosufficienza”. Nell’accezione di Demetz “Autarkeia” non va intesa nel senso dell’ “accontentarsi”, bensì – come scrive Alessandro Romanini, curatore della mostra, “… come forma di conquista veicolata da una rigida autodisciplina, sostenuta dall’inesausta ricerca ed esercizio e alimentata da un continuo confronto con i capisaldi storici dell’arte plastica. E tra quest’ultimi la dimensione legata all’arte greca è al primo posto…”. Ricerca e sperimentazione caratterizzano l’intero percorso di Demetz, discendente da una famiglia di scultori e originario della Val Gardena, terra di santi e di scultori di altari lignei che si possono ammirare nelle chiese di tutto il
mondo.

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Con Demetz le forme tradizionali divengono altro così come diventa altro il ruolo assunto dal materiale lavorato abilmente dall’artista; il legno diventa così autore di un racconto; le resine provenienti dagli alberi delle montagne di casa per effetto del fuoco corrodono e riplasmano l’oggettiva bellezza delle forme,
creando piaghe sugli adolescenziali corpi nudi intagliati.

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Progressivamente si assiste all’ingresso in scena di altri materiali: il bronzo, il gesso, il vetro, così come alla figura singola si affiancano gruppi di figure infine le
installazioni. “…Trent’anni di spirito di ricerca, di avventura…” – annota Romanini – “…vedono nella sperimentazione l’unica condizione possibile e nell’errore non il fallimento
ma il motore e il fulcro di ogni nuova potenziale conquista linguistica, espressiva e tecnica…”.

La mostra al Marca propone una serie di opere che sono testimoni del percorso di questa appassionata ricerca espressiva: opere figurali in legno, bronzo, in
gesso e vetro, a conferma come in Demetz la scultura sia pensiero tradotto in forma, elaborazione filosofica tradotta in prassi plastica.

“…I materiali forzano l’artista ad ascoltare e affidarsi spesso alla contingenza (condizioni atmosferiche, fratture inaspettate e irregolarità..) e questo è alla base
dell’autodisciplina dell’artista, dove l’Autarchia rende possibile la valorizzazione alla pari del processo e del prodotto artistico finale…”, ribadisce il Curatore.
Il percorso espositivo sarà anche supportato da dettagliati apparati didatticodivulgativi e da un audio video che documenterà - per il pubblico, le varie componenti dello stile e delle tecniche dell’artista.

Un catalogo darà esaustivamente conto delle varie opere esposte attraverso un ricco corredo fotografico, integrato da interventi critici e da un ricco apparato
bio-bibliografico.

L’accesso al museo è consentito esclusivamente ai soggetti in possesso delle certificazioni verdi COVID-19 (cd. "Super Green pass”) muniti di mascherine di
tipo FFP2.

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