"Finalmente sembra che anche in Calabria si stia muovendo qualcosa, sia in ambito giudiziario che in un rinnovato impegno sociale. Negli ultimi giorni abbiamo seguito le varie vicende che riguardano la nostra amata terra e finalmente il popolo, pur nelle ovvie diversità, ha risposto positivamente". E' quanto si legge in una nota di Domenico Costa, A.R.T. Calabria. "Ci teniamo a ribadire che - si legge ancora - è vero, in Calabria c'è tanta gente onesta, nessuno lo mette in dubbio. Gente che lavora quotidianamente per poter garantire un futuro diverso ai propri figli. Gente che per colpa della cattiva politica, della pochezza della classe dirigente vede i propri figli andare via, abbandonare la terra natia. Gente allegra, gente brava, gente capace, gente dinamica, gente educata, gente generosa, gente intelligente, gente leale, gente solare e testarda, insomma Gente di Calabria".
"Ma è anche vero che - prosegue - in Calabria c'è qualcosa di più forte, tenebroso ed oscuro della gente onesta e laboriosa. Oltre la malapianta della criminalità organizzata, c’è qualcosa di incontrastabile anche dai tanti calabresi perbene, questo qualcosa è riassumibile nell’assenza di meritocrazia, assenza di una classe dirigente competente, assenza di libertà, assenza di coraggio, assenza di una classe politica e soprattutto assenza di serietà, idee e programmi. In Calabria la gente preparata, la gente che vale, la gente con coraggio non riesce ad andare avanti, sapete perché? Perché è gente scomoda, gente che fa paura a chi dal potere è logorato. L’unica soluzione per combattere tale situazione è rimboccarsi le maniche ogni giorno di più, continuando a lavorare, aiutandosi l'uno con l'altro, accompagnati dalla speranza che qualcosa in questa Terra, in un prossimo futuro possa cambiare".
"Siamo certi - conclude Costa - che solamente unendoci, facendo rete, divulgando un'immagine positiva della nostra Terra, rimanendo qui, lottando quotidianamente contro il sistema, perché diciamolo chiaramente, non funziona, è fortemente inquinato, allora qualcosa potrà realmente cambiare. Rimanendo fermi ed impassibili, continueremo a lasciare spazio a chi la Calabria l'ha consumata, sfruttata, depredata, abbandonata, dando così ragione a George Gissing quando scriveva, nel lontano 1901, che questa regione “è un paese stanco, pieno di rimpianti che guarda al passato, banale nella vita presente ed incapace di sperare veramente nel futuro. Dio l'ha resa bella, misteriosa, accogliente, noi la stiamo distruggendo e siamo tutti colpevoli e coinvolti, fino a quando non ci adopereremo realmente per cambiare tutti quanti assieme le sorti della nostra amata Calabria".
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