Domenico Tallini torna in Consiglio regionale: "Mai avuto contatti con ambienti criminali. Accuse infamanti e senza fondamento"

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  29 dicembre 2020 19:02

Domenico Tallini torna a sedersi in Consiglio regionale. Il tribunale della libertà lo aveva rimesso in libertà dopo gli arresti ai domiciliari a seguito dell'operazione Farmabusiness, e quindi è venuta meno la causa della sospensione che aveva portato al subentro temporaneo di Frank Mario Santacroce. Tallini, da consigliere semplice, ha voluto parlare della vicenda, anzi "le tristi vicende che mi hanno riguardato che hanno lasciato un segno profondo con effetti devastanti nel fisico e nella psiche, avendo toccato non solo la mia persona ma anche gli affetti più cari".

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"Una vicenda surreale, un brutto incubo, una sorta di film dell'orrore a cui non auguro a nessuno di vivere. Ma non hanno piegato la mia ferma volontà di difendermi da accuse infamanti e al contempo senza fondamento. La difesa della mia onorabilità è oggi la mia principale ragione di vita a cui dedico e dedicherò ogni instante e ogni energia". "Sono lontano anni luce dagli ambienti criminali - ha proseguito-, disprezzo la 'ndrangheta che considero la principale causa di arretratezza della nostra terra. Non ho nessuno spirito di rivalsa, non ho alcun rancore nei confronti di chi ha emesso per me l'infamante misure restrittiva dei domiciliari sulla base di accuse inconsistenti, discutibili, superficiali e di conclusioni investigative campate sul nulla. Tuttavia guai a delegittimare l'operato della magistratura anche se si è vittima come nel caso mio. La magistratura è un baluardo nella lotta alle mafie". "Mi sono sempre rifiutato di credere - ha proseguito- che questa inchiesta sia stata portata avanti alla vigilia delle elezioni regionali con lo scopo di eliminare un punto di forza di una coalizione o di una parte politica. Ho avuto così tanta fiducia della magistratura da essermi messo a disposizione dei giudici immediatamente per rispondere a tutte le domande e richieste. Il giudizio del tribunale del riesame ha annullato in toto l'ordinanza della misura cautelare. Attendo con serenità le motivazioni del giudice terzo che evidentemente ha ritenuto insufficienti se non inesistenti gli elementi che hanno indotto la Procura ad un provvedimento tanto duro quanto umiliante. Non avrò un attimo di pace finché non si dimostrerà la mia totale estraneità ai fatti criminali ai quali sono stato ingiustamente accostato e finché non mi sarà restituita la mia totale onorabilità. Non ho mai avuto un contatto, nemmeno indiretto, con ambienti della criminalità da cui sono sempre stato lontano anni luce in tanti anni di attività politica e amministrativa".

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Poi Tallini contesta un aspetto specifico dell'inchiesta, quello dell'ipotetico patto elettorale sul Crotonese con i Grande Aracri. Dice provocatoriamente: "Avrei chiesto voti in un collegio dove in quel momento non mi potevano votare? La riforma è arrivata dopo, la legge è del giugno 2018. Avrei dovuto avere la sfera di cristallo per prevedere con un anno e mezzo di anticipo non solo la fine della legislatura Scopelliti ma anche la riforma elettorale? Un'autentica assurdità. Non ho avuto alcun exploit nel 2014 a Crotone, anzi un risultato piuttosto deludente". Anche sul piano amministrativo, Tallini sostiene di "non avere fatto alcuna pressione sui dirigenti per i documenti di Farmaitalia". "Ho commesso un solo errore, quello di non aver saputo prevedere che una persona, un piccolo imprenditore con dipendenti registrati (l'antennista Scozzafava, ndr), tutto in regola fosse contiguo ad ambienti criminali". 

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Tallini poi ha ringraziato chi della maggioranza e anche dall'opposizione gli ha mostrato vicinanza con atteggiamento garantista e ha scoccato una frecciata verso chi "amici e alleati hanno nutrito perplessità. Miserie umane a cui nessuno può sottrarsi nella vita".   

“La Calabria, considerata la situazione di emergenza sanitaria ed economica, ha più che mai bisogno di un governo nel pieno delle sue funzioni e legittimato dal consenso popolare. Fratelli d’Italia ha sempre ribadito, in tutte le sedi di confronto, la necessità di tornare al voto il prima possibile, ovvero il prossimo 14 febbraio, nella finestra indicata dal governo per garantire lo svolgimento in piena sicurezza della tornata elettorale. A Fratelli d’Italia interessa assicurare al più presto un governo forte ed efficiente alla Calabria, non individuare una data più o meno confacente agli interessi dei partiti o dei singoli candidati. Riteniamo inoltre necessario che le valutazioni sulla eventualità di rinviare le elezioni alla luce della situazione epidemiologica, non vengano delegate al comitato tecnico scientifico nominato dal presidente Conte, ma vengano discusse dal Parlamento, tenendo conto delle indicazioni dei tecnici e della Regione".  

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