Don Andrea Perrelli: “Per i miei morti non mi arrenderò mai: li cercherò nel dolore dei vivi”

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L'ingresso del cimitero di Catanzaro
  27 aprile 2025 19:39

di DON ANDREA PERRELLI*

Questa mattina, andando a celebrare la Messa al Camposanto, mi sono fermato "more solito" all'obitorio: sono "corso", come il Discepolo Amato, esprimendo nell'io della mia coscienza sacerdotale, ancora una volta, la preoccupazione per "l'ospedale di campo", mentre i numerosi fedeli esprimevano al "parroco dei morti",la preoccupazione per quanto i loro occhi, con lacrime o senza lacrime contemplavano, per i loro cari, prigionieri della morte, avvolti in un sudario di silenzio oltre la morte. Non è una bella storia da raccontare. I dormienti, non sono eroi del passato o statue marmoree  sistemate nella sala mortuaria! Non posso stare fermo: non mi arrenderò, né mi fermerò.

Per i miei morti starò sempre in movimento, li cercherò negli strobili dei cipressi, nel volto di coloro che, li visitano nel quotidiano, incontrandoli nel loro dolore, piangendo le loro lacrime, ascoltando le loro sofferenze, moltiplicando la bellezza, carica di eterno, in piccoli gesti di amore, di carità misericordiosa, invocando la degna sepoltura, verso coloro che sono più vivi e palpitanti, in un mondo di memorie con tanti ricordi. Pasqua, virgolettando Papa Francesco di venerata memoria:"ci si ferma poco al cimitero perché si va incontro al Vivente, come il Dio che si rivela e anche oggi si fa presente, ci parla, ci precede, ci sorprende".

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Le nostre sofferenze, le nostre inquietudini, nella bisaccia del cappellano li affidiamo all'Almo Pastore del Cielo, San Vitaliano, non parcheggiando il cuore nel silenzio di un obitorio senza vita, rinchiudendolo nella tristezza, scrostando la triste polvere dell'abitudine, del silenzio, del disincanto. Il Santo Patrono ci dia la gioia di svegliarci,con occhi stupiti,per vedere gli inediti di un"ospedale da campo" unico e diverso da quello di ora. "Tutto è nuovo, Signore, e niente è ripetuto, niente vecchio"(A.Zarri,Quasi una preghiera). "Nello stupore della fede pasquale,portando nel cuore ogni attesa di pace a di liberazione,possiamo dire: con Te, o Signore, tutto è nuovo. Con Te tutto ricomincia"(Papa Francesco, omelia di Pasqua, anno 2025).

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Il clima lementoso e scontento, il silenzio unito alla durezza del cuore, nel mettere in evdienza quanto i nostri occhi vedono, inducono ad un non scoraggiarsi mai avendo fiducia nel futuro del nostro cimitero, con una parola che il Santo Vescovo Vitaliano rivolge a ciascuno di noi, non con proclamazioni vuote e dimostrazioni inutili, ma con gentile fermezza: Dio rende possibile una storia nuova, oppressi da una storia sbagliata, aprendoci alla speranza e alla possibilità di loculizzare per costruire, nel nostro cimitero, una vita bella, santa, lieta.

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*Cappellano cimitero urbano

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