Don Andrea Perrelli: "Preghiera a San Vitaliano, un'aquila di riserva"

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Don Andrea Perrelli
  16 luglio 2025 20:11

di DON ANDREA PERRELLI

Si è fatto tardi, Vescovo Vitaliano.

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Sei rientrato nel Tempio. I passeri cantano sui cipressi del tuo giardino.

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Hai attraversato le strade della città, benedicente e sorridente, fischiando lacrime di felicità, regalando un'esperienza, sia pur fugace di paternità, travolgendo la tua, la nostra città, quella dei vivi e dei morti, in un cataclisma di grazie che la "scala  Mercalli" non registra.

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Le feste si moltiplicano, ma manca la festa: non sogni, non hai incubi, fischi ad ogni pauroso deficit di speranza e, con il frusciare del tuo biviale, allontani la tangente del pessimismo. Ognuno interroghi la propria coscienza, valorizzando l'intelligenza, nel primato della coscienza.

Allora il vino può scorrere sulle mense degli esclusi e sarà sacramento del Sabato eterno.

Sorseggialo! Se non ti dispiace, prima di fischiare, portalo come ricordo della tua festa!

Donaci acqua, simbolo di purezza e di armonia, nella cura del creato: erogala alla tua città, quando il tuo ed il nostro Gesù la userà nel catino del Cenacolo, in una sera di tradimenti.

Come ultimo dono,  riservaci un po' di pane. Non tutto. Spezzalo. Condividilo.

Un giorno sarà spezzato dal Martire del Golgota, prima di morire.

Sia, virgolettando il Venerabile Vescovo, Mons. Bello,  "Pane di sudore, il tuo. Di sudore, e non di rendita".

Fai una carezza benedicente ai nostri " Dormienti", sfiorali con il tuo fischio.

Santa notte, Vescovo Vitaliano!

Nella pace del nostro Camposanto, c'è solo spazio per te! Un angolo di Paradiso, un giorno non ce lo negherai.

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