"Carissimi, la nostra vita di cantori che nelle celebrazioni aiutano i fedeli con il canto a pregare meglio, a innalzare lo spirito e ad aprire i cuori alla bellezza della fede, in questo periodo di emergenza sanitaria è realmente cambiata”.
Inizia con queste parole la lettera che il maestro don Pino Latelli, direttore del Coro polifonico “Avv. Antonio Ugo Arcuri” di Lamezia Terme ha inviato a tutti i coristi della corale lametina. "Sembra che tutto si sia fermato, - prosegue don Pino -viviamo in isolamento nelle nostre case per tentare di contenere l’epidemia del coronavirus e siamo stati costretti giustamente a sospendere le prove, le esibizioni ed i concerti. La pandemia ha imposto lo stop non solo a tutte le formazioni corali che eseguono un repertorio variegato di canti sacri e profani e che vanno dalle voci bianche ai cori parrocchiali, dai cori giovanili ai cori polifonici ma anche alle formazioni orchestrali e alle bande musicali. In questo momento buio del coronavirus, i cori e le orchestre stanno vivendo un periodo di totale paralisi, smarrimento e solitudine in quanto non possono più ritrovarsi essendo state sospese le prove e naturalmente tutti gli appuntamenti concertistici".
"In questo momento veramente triste non è possibile più cantare o suonare insieme: è il tempo del silenzio. Siamo tutti in attesa trepidante di poter tornare alla normalità e riprendere sia l’abituale servizio di animazione liturgica sia l’attività concertistica. Sarebbe stato nostro vivo desiderio in questo lungo lockdown, - si legge ancora sulla lettera di don Pino - dare vita ai tradizionali concerti nelle case di riposo per anziani della città di Lamezia e dei paesi viciniori per dare conforto e solidarietà alle persone che, soprattutto ora, sono più fragili e deboli e che si trovano in situazioni di malattia, di paura e di sofferenza. Ma ciò, purtroppo, non è stato possibile per le note misure di prevenzione coronavirus. Il giusto impedimento di avere relazioni sociali, però, ci rattrista e riempie il nostro cuore di amarezza perché siamo consapevoli che proprio ora, in questo momento di prova, gli anziani avrebbero maggiormente bisogno di vincere anche il “virus della solitudine e della depressione” con la presenza di persone disposte ad asciugare le loro lacrime con l’affetto e la tenerezza di una carezza e offrendo loro momenti di gioia e serenità con l’aiuto e il supporto della musica".
"Tuttavia – sottolinea nella missiva il maestro di musica - nonostante questo difficile momento che stiamo vivendo, paragonabile all’esperienza del popolo ebraico descritta nel Nabucco di Giuseppe Verdi nel celebre “Va pensiero” dove rimpiange la “patria perduta”, non dobbiamo abbandonarci allo sconforto e allo scoraggiamento". Don Pino prosegue osservando che "è da tenere in considerazione che noi cristiani, nelle vicende anche tristi della vita, abbiamo il conforto della fede e che, come cantori, abbiamo nel cuore la straordinaria voglia di cantare e la capacità di trovare nella musica un modo per sentirci forti, vicini e uniti. Nel mese mariano dedicato alla devozione a Maria, Madre di Gesù, alla quale abbiamo affidato le sofferenze, le preoccupazioni e le speranze di tutto il mondo, il nostro Coro polifonico ha sempre eseguito un concerto in suo onore".
"Quest’anno chiedo la vostra disponibilità per domenica 24 maggio alle ore 19, al fine di realizzare un omaggio canoro virtuale dal titolo “Un concerto a Maria” per chiedere alla Madre di Gesù e Madre nostra, con il canto, la fine della pandemia. Eseguiremo due brani mariani: Ave Maria di Caccini di Vladimir Vavilov e l’Inno alla Madonna di Visora di Conflenti”, che potete facilmente trovare su youtube, che canteremo individualmente ognuno nell’intimità della propria casa. Non saremo solo noi del nostro coro a cantare in quanto altri cori hanno accolto con entusiasmo a questa iniziativa e si uniranno al nostro grido di speranza. Naturalmente l’invito è esteso a tutti i cori che non è stato possibile contattare. Sono certo – prosegue il sacerdote - che anche l’indimenticabile presidente del nostro Coro avvocato Antonio Ugo Arcuri, per l’occasione, si affaccerà da una delle finestre del cielo per gustare la bellezza del canto al quale unirà certamente la sua potente ed espressiva voce di tenore".
"Sarà una serata musicale indimenticabile - conclude la lettera di don Pino - realizzata in spirito di fraternità e nella gioia di unire, anche se lontani, le nostre voci nel canto, accompagnato dalle vibrazioni delle corde dell’anima, che si eleverà al Cielo in una accorata invocazione con la quale si chiederà all’unisono e a gran voce la fine della pandemia: il canto corale, pertanto, diventerà preghiera, Nella stessa circostanza, insieme a tutti i Cori, vogliamo far sentire la nostra vicinanza e il nostro affetto al vescovo della diocesi di Lamezia Terme Giuseppe Schillaci implorando, con la forza persuasiva del canto corale, l’aiuto della Beata Vergine di Visora per la sua pronta guarigione".
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