Accolto il ricorso avverso il decreto di espulsione: le disavventure di una cittadina argentina in Italia.
La donna di nazionalità argentina si è recata in Italia al fine di acquisire la cittadinanza italiana di suo padre, ius sanguinis, ma giunta presso la Questura di Reggio Calabria, al fine di dichiarare la sua presenza in Italia, riceveva incredibilmente la notifica di un decreto di espulsione con accompagnamento alla frontiera a mezzo della forza pubblica.
La donna argentina ha dovuto, pertanto, immediatamente adire attraverso il suo difensore, l'Avv. Giancarlo Pitaro, la competente Autorità Giudiziaria al fine di chiedere l'annullamento del predetto decreto di espulsione e accompagnamento alla frontiera.
Il Giudice adito, nell'accogliere integralmente le tesi difensive dell'Avv. Giancarlo Pitaro, ha così statuito, con sentenza n. 3361 del 30/07/2024: "la ricorrente è cittadina argentina e, in quanto tale, non ha bisogno di visto di ingresso in Italia per soggiorni brevi, e la circostanza che il visto d’ingresso rilasciato dalle Autorità francesi sia scaduto diventa nel caso specifico irrilevante. Da ciò consegue l’illegittimità del provvedimento di espulsione, oggetto della presente opposizione. Sarebbe d’altro canto illogico dare esecuzione al provvedimento di espulsione e costringere la ricorrente a tornare in Argentina per poi poter liberamente rientrare in Italia, dove – come detto - i cittadini argentini possono far ingresso senza particolari formalità per soggiorni non superiori ai 90 giorni".
"La sentenza sconfessa integralmente l'operato del tutto inusuale della Questura di Reggio Calabria che ha emesso un provvedimento di espulsione ed accompagnamento alla frontiera con estrema leggerezza e in modo assolutamente illogico ed illegittimo" commenta l'Avv. Pitaro.