di TERESA ALOI
Quando la figlia l'ha trovata in casa, la mattina di Pasqua, in una pozza di sangue, Antonietta Lamanna non aveva più quegli orecchini d'oro che non toglieva mai. Una "stranezza" sulla quale si concentreranno le indagini dei carabinieri che stanno facendo luce sulla morte della donna 84enne che viveva a San Floro, un comune della provincia di Catanzaro.
E poi quelle due porte, una dietro l'altra: quella esterna aperta e quella interna chiusa, ma senza mandata. E lei, Antonietta, le chiudeva sempre entrambe con tutte le mandate. Le dava sicurezza proprio perché da anni viveva da sola.
Saranno ora le immagini delle telecamere installate nel piccolo centro alle porte del capoluogo, e già al vaglio degli inquirenti, a chiarire tutti gli aspetti della vicenda. Il paese, infatti, è video sorvegliato in ogni suo punto: il sindaco Bruno Meta, dopo il suo insediamento, ha "aumentato" la video sorveglianza proprio per una maggiore sicurezza dei suoi concittadini.
E poi l'autopsia che si sta svolgendo in queste ore, affidata alla professoressa Isabella Aquila, medico legale dell'Istituto di Medicina legale dell'Università Magna Graecia di Catanzaro, che dovrà stabilire l'ora del decesso e soprattutto le cause, in quanto potrebbe essersi trattato di una caduta accidentale, ma anche di una rapina finita male.
Interrogativi ai quali le figlie della donna chiedono risposte certe, non essendo convinte che si tratti di una morte accidentale, a tal punto da presentare regolare denuncia e far partire le indagini.
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