Cinque testimonianze intense che raccontano la forza, la determinazione e il coraggio di investire su se stesse, ed essere protagoniste di un fenomeno economico e sociale che ha notevolmente cambiato il contesto lavorativo anche in Calabria. Cinque storie che dimostrano che quella della imprenditorialità femminile è una realtà sempre più significativa che necessita comunque di maggiori azioni concrete in grado di creare favorevoli condizioni di contesto valorizzarne sempre di più potenzialità e il valore.
Sono quelle di Giuliana Furrer, Martina Sicilia, Luigia Granata, Elena Sodano e Rosi Pantano, raccontate nel corso dell’evento sul tema “Donne impresa, esserci per crescere” che si è svolto martedì 6 giugno, nella sede del Museo di Santa Domenica di Ricadi (VV): un momento di incontro e scambio successivo alla prima assemblea regionale delle donne imprenditrici che hanno eletto la presidente del Movimento Donne Imprese, Giuliana Furrer.
Le testimonianze di queste cinque donne imprenditrici hanno rappresentato il fulcro dell’evento, ricco di contributi e spunti, grazie anche alla presenza della dirigenza regionale e nazionale di Confartigianato Imprese Calabria. A portare il saluto dei vertici dell’organizzazione calabrese il presidente regionale Roberto Matragrano, e Liberata Soriano, presidente Confartigianato Imprese Vibo Valentia, ma anche il “padrone di casa”, il sindaco di Ricadi, Nicola Tripodi e il consigliere regionale Raffaele Mammoliti. A seguire gli interventi di: Licia Redolfi, Osservatorio MPI Confartigianato Imprese Calabria; Daniela Biolatto, Presidente Nazionale Donne Impresa di Confartigianato; l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Rosario Varì; Sebastiano Barbanti, Presidente BCC Calabria Ulteriore. Le conclusioni sono state affidate a Rosa Gentile, delegata al Capitale Umano e Cultura d’Impresa Confartigianato Imprese.
LE TESTIMONIANZE - “Spero che ci ritroveremo in futuro qui per parlare non di imprenditoria femminile ma di imprenditoria in generale”, ha affermato la neo presidente Giuliana Furrer, ceramista catanzarese che porta avanti con grande passione l’arte nella sua imprese Irò. “Auspico che ci siano strumenti per supportare le donne e non basta un finanziamento ma interventi per far crescere le imprese”, ha detto ancora sottolineando il ruolo degli enti intermedi e l’importanza di fare rete.
Martina Sicilia ha solo 23 anni, di Crotone, e ha trasformato la propria passione in un lavoro, creando un e-commerce online. “E’ sbagliato sminuire i nostri istituti professionali, si dovrebbe dare più valore ai lavori artigianali come il settore della moda che qui è molto sottovalutato. Ho deciso di restare qui per dire che non bisogna andarsene dalla Calabria, che è un territorio che può darci tanto”. L’invito di Martina alla politica e al mondo dell’associazionismo è di stare vicino ai giovani, e dare loro voce.
A porre l’accento sulla necessità di puntare sulla formazione professionale, che porta alla carenza di manodopera qualificata è Luigia Granata, artista e designer cosentina di successo, ma anche presidente del Settore Moda di Confartigianato. Da anni le sue opere vengono esposte in mostre permanenti a Milano, Firenze, Bologna fino a raggiungere gli Stati Uniti, la Cina e il Canada. Da qualche anno ha deciso di creato un’impresa, la GDesignItaly, per promuovere le sue collezioni fatte a mano dedicate alla moda e al design. Parlando di esigenze e criticità dell’impresa al femminile, Luigia ha sottolineato come “quello dell’accesso al credito è un problema reale: a chi è a capo degli istituti di credito chiedo di interfacciarsi di più con le nostre organizzazioni, così come governo e le istituzioni devono prestare attenzione”.
“Da imprenditrice della cura ad Artigiana della Cura. E ci sto tutta in questo mio nuovo abito”, a raccontarlo è Elena Sodano, presidente di una cooperativa che si occupa da anni di persone affette da demenza. “Il mio è un percorso fatto di coraggio, facevo la giornalista e credevo che la penna poteva fare qualcosa contro le ingiustizie ma sono stata delusa. Ho mollato tutto e sono andata avanti con coraggio, competenza e tanto cuore, senza il cuore non avremmo fatto quello che abbiamo fatto. In Calabria le persone con demenza sono 48mila, un esercito, accanto a loro ci sono oltre 100mila famiglie e sono dati in difetto – racconta ancora -. La nostra sfida più grande è la Casa Paese di Cicala, che non ha avuto alcun contributo pubblico”. Ed infine, a raccontare la propria esperienza anche Rosi Pantano, neo vice presidente vicaria di Donne Impresa, direttrice della struttura “Baia del Capo”. “Ho messo nel cassetto la mia laurea in scienze politiche per continuare l’attività di famiglia. Il territorio in cui opero – spiega - è difficile a livello umano e anche lavorativo, non ho il mare vicino, non sono un “5 stelle di lusso”, ma la mia struttura è una casa dove ogni anno la gente vuole tornare. Per trovare riposo, pace, relax, e un sorriso. In questi giorni abbiamo dettato le basi per qualcosa di importante: il futuro della Calabria, la regione che amo e da cui ho deciso di non scappare”.
LA FOTOGRAFIA E I DATI - Nel 2022 in Calabria sono 44.379 le imprese registrate gestite da donne, si tratta di un’impresa su quattro (23,6%) che opera sul nostro territorio. Di queste imprese il 13,1%, pari a 5.802 unità sono artigiane, il 17,8% del totale artigianato. È quanto emerge dall’analisi dei dati Istat riferiti ad alcuni indicatori del BES (Benessere equo e sostenibile), aggiornati al 2021, effettuati dall’Osservatorio Mpi di Confartigianato Imprese Calabria e illustrati dalla responsabile dell’Osservatorio Licia Redolfi. L’assessore regionale allo Sviluppo, Rosario Varì, ha fatto il punto sulle misure messe in campo per sostenere le imprese femminili, in particolare un recente bando che ha finanziato 23 aziende su 144 richieste presentate. In particolare è tornato anche sul rifinanziamento del Fondo artigiano: si resta in attesa della dotazione del Fsc per il rifinanziamento, oggetto di negoziazione con ministro Fitto, “molto probabilmente avremo fondi disponibili a settembre”, ha assicurato. Nel corso del dibattito si è parlato della difficoltà di accedere al credito: sul tema si è soffermato il presidente della Bcc Calabria Ulteriore, Sebastiano Barbanti. “Creare prodotti di accesso al credito ad hoc servono a poco, sono scorciatoie che alimentano pregiudizi – ha affermato -. Le nostre porte sono aperte alle donne che dimostrano capacità, il credito non segue la rappresentanza di genere ma il merito. Il problema non sono i tassi, il problema erano tassi zero che erano anomalie del sistema che stravolgono le stesse imprese. La sfida di tutti, dalle banche ai corpi intermedi, dalla società civile alle imprese e alla politica, è creare con coraggio un humus fertile affinchè qualunque donna possa intraprendere il proprio percorso”.
“Continueremo a batterci – ha detto invece la presidente nazionale Daniela Biolatto – contro le discriminazioni di genere per costruire le condizioni che permettano alle donne di esprimere nel lavoro e nell’impresa le proprie potenzialità e contribuire alla ripresa del Paese”. “Per rilanciare la competitività delle nostre aziende – ha aggiunto – dobbiamo puntare sulla formazione soprattutto in materia di strumenti finanziari, su un nuovo sistema di welfare attento alla specificità del lavoro indipendente femminile e capace di generare benessere per le imprenditrici, le loro famiglie, la comunità, su un cambiamento culturale che parta dalle istituzioni scolastiche per combattere gli stereotipi di genere. Intensificheremo il confronto con le istituzioni per costruire politiche di conciliazione in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, e per supportare le imprenditrici in azioni e soluzioni all’emergenza sanitaria, progettare interventi strutturali che contribuiscano al miglioramento qualitativo e quantitativo della presenza femminile nel mondo del lavoro”. “Il Movimento Donne Impresa è nata diversi anni ed è riuscita a fare opinione anche nei confronti delle istituzioni perché il nostro compito è dire quello che non va ma anche quello che dovrebbe andare, e quali possono essere le opportunità per le imprese: per questo è importante sia stato istituito anche in Calabria, e ringrazio Confartigianato per questo passo importante – ha concluso Rosa Gentile -. Abbiamo ascoltato esperienze imprenditoriali importanti che descrivono la situazione: resta il problema della conciliazione e della mancanza di servizi a sostegno. Noi siamo sui territori a dire la nostra perché per noi occuparci delle persone è un valore come un valore tutto quello che guarda alle famiglie, perché il mondo dell’artigianato è la trasmissione di valori e di culture, di storie, e solo attraverso la storia possiamo costruire il futuro”.
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