Dopo il patto della crostata, quello del Morzello: perché a Catanzaro si può e si deve trovare un punto comune sui valori civici

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images Dopo il patto della crostata, quello del Morzello: perché a Catanzaro si può e si deve trovare un punto comune sui valori civici

  17 agosto 2025 11:05

di FABIO SCAVO
 
In una città che si definisca civile, indipendentemente dal colore politico dell'Amministrazione che la governa, suonerebbe un po' strano, a tratti surreali, se si polemizzasse, o al contrario si facesse propaganda, su ordinari gesti di amministrazione quotidiana della città: la pulizia delle strade con mezzi meccanizzati, i lavori di consolidamento di un costone di collina su cui insiste il centro storico e così via. Incentrare il dibattito pubblico, e più in alto quello politico, su queste vicende significa giocare al ribasso sulle ambizioni della città che, si voglia oppure no, è ancora capoluogo di regione.

Se, quindi, nelle prossime settimane per lo scenario regionale, ed i prossimi diciotto mesi per quello comunale, il dibattito pubblico sarà costellato da polemiche su queste vicende di piccolo cabotaggio, come un parcheggio chiuso per ferie, il rischio concreto di spostare l'attenzione dai veri problemi della città sarà molto alto.

Ed allora, parafrasando lo storico “patto della crostata”- espressione coniata nel ’97 da Cossiga per indicare l'accordo informale sulle riforme costituzionali siglato nella notte tra D'Alema, Berlusconi e Fini - perché non suggellare con un accordo comune, elevato, sul quale le diverse parti politiche cittadine dichiarino la loro assoluta convergenza?

Il patto del Morzello allora, e ci scusino i signori dell’Antica Congrega se disturbiamo l’altissimo in questo divertissement giornalistico sotto l'ombrellone agostano: ciascuna parte politica, non partito o listerella, indichi tre saggi, persone di spicco dall'indiscusso valore etico, riconosciuto da tutti. Questa aggregazione di saggi, questo Think Tank cittadino, si impegni quindi a trovare la convergenza su argomenti, valori, prospettive comuni ed indiscutibili, sulle quali non prevalga una parte ma l'interesse altissimo della collettività. Sarà difficile? Allora si alzi ancora di più il livello dei valori sui quali sarebbe impossibile dire di non essere concordi.

Questo accordo sui valori comuni, il patto del morzello, potrebbe rappresentare il minimo comune denominatore politico che i cittadini vedrebbero rispettato da chiunque andrà a governare la città, o a rappresentarla da ottobre a Palazzo Campanella.

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Anzi, essendo valori comuni e frutto di convergenza, sui quali vi sarebbe l'impegno pubblico da persone perbene, saranno questi gli obiettivi trasversali che la comunità catanzarese, indipendentemente dal coloro politico di parte, intenderà raggiungere. Ecco perché su queste vicende, quindi, è auspicabile una direzione comune per il bene della città e della sua comunità. E nessun esponente politico avrebbe l'ardire di rinnegare quel patto suggellato, pena il pubblico ludibrio. 

Sogni di alta politica in piena estate? Certamente sì, ma chissà che qualcuno non si svegli dal suo sonno ultradecennale.

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