Droga a Soverato: l'organizzazione spremeva i genitori per farsi pagare i debiti dei figli

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Prisoners tax
  23 luglio 2019 13:21

di EDOARDO CORASANITI

I debiti vanno pagati. Lo sanno bene gli arrestati di questa mattina all’interno dell’operazione tax (leggi la notizia), che andavano direttamente dai genitori degli assuntori di droga per farsi estinguere il pagamento, risucchiando i risparmi, i conti.
E’ uno dei dettagli emersi dalla conferenza presso la Dda di Catanzaro, dove i carabinieri e i procuratori Nicola Gratteri e Vincenzo Luberto hanno evidenziato le caratteristiche della cosca Procopio Mongiardo che ha come sede operativa San Sostene (Catanzaro). Nel corso delle indagine denominata "Prisoners tax" altre 12 persone sono state arrestate in flagranza di reato, sequestrando oltre 7 chilogrammi di stupefacente di vario genere. Stamani, all'esito delle perquisizioni, sono stati arrestati in flagranza di reato due persone, trovati in possesso di oltre 160 grammi di droga. Stamani, all'esito delle indagini, è scattata l'operazione condotta dai carabinieri della Compagnia di Soverato, supportati da quelli del Nucleo investigativo del Comando provinciale e dei reparti competenti per territorio, con la collaborazione dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori, del Nucleo cinofili e del Nucleo elicotteri di Vibo Valentia. Nove persone sono state portate in carcere, 8 ai domiciliari e per altri otto è stato disposto l'obbligo di dimora.
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dall'essere composta da più di dieci associati e da soggetti dediti all'uso di sostanze stupefacenti, nonché di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione (Leggi qui i nomi degli indagati ed arrestati).


E’ il comune della costa ionica la base per le attività di spaccio: da San Sostene parte il controllo della zona che comprende Davoli, Montepaone e Gasperina.  
Si incontrano al bar adibito a luogo di incontro e custodia della sostanza stupefacente. Un collegamento che porta a San Luca, storico capoluogo della ‘ndrangheta e roccaforte dei Nirta-Strangio, e Guardavalle, casa della famiglia Gallace.
I primi si occupano del rifornimento di cocaina ed eroina, la seconda di marijuana ed hashish.
Soldi, soldi, soldi. E’ il pensiero fisso di ogni organizzazione criminale che deve e vuole investire nel territorio. In questo caso vengono utilizzati per aiutare i detenuti in carcere.  
A tenere tutto in mano Domenico Procopio, 55 anni, ritenuto l'attuale reggente della cosca Procopio - Mongiardo.
Per Nicola Gratteri si tratta “di una ottima indagine realizzata dal sostituto procuratore Debora Rizzo e coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Luberto e fatta molto bene.
Appaiono intercettazioni molto chiare, sempre seguito dall’intervento repentino dei carabinieri”.
Vincenzo Luberto ha evidenziato come “viene confermata la predominanza della ‘ndrangheta nella gestione del traffico di droga, la quale legittima, in ogni caso, lo spaccio. E’ chiaro come la cosca in questione è una famiglia di serie A, dialogando con Guardavalle e San Luca”.
Marco Pecci, del Comando provinciale dei carabinieri di Catanzaro: “Viene alla luce un solido impianto probatorio, attraverso 100 riscontri di cessione ed attività di spaccio, con 9 kg di sostanza stupefacente sequestrata.
L’attività di oggi completa quella che ha portato all’arresto di 24 persone nell’operazione denominata “Last Generation”, che si è concentrata a Soverato”. Nomi diversi, organizzazione diverse ma con un punto di contatto: Raffaele Campagna, indagato in entrambi i casi (Leggi la notizia). 
Anche il tenente colonnello Giuseppe Carubia ha sottolineato il grande impegno dei carabinieri, mettendo in luce la presenza e l’operosità dei militari.
Particolari inquietanti li ha rimarcati il capitano della Compagnia di Soverato, Gerardo De Sena: “L’ indagine nasce nel 2016. Il principale obiettivo era raccogliere fondi per i detenuti. E’ stato possibile delineare la struttura di questa associazione, che operava tra San Sostene, Davoli, Gasperina e Montepaone, le zone di influenze della cosca Procopio Mongiardo. Inoltre, è stato possibile notare come in alcuni casi un'intera famiglia si occupasse dello spaccio, tanto da nascondere la droga nella stanza dei minori".
All’operazione hanno lavorati carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Soverato con il supporto delle Stazioni di Gasperina e Davoli, ed è stata avviata nell'estate 2016 in seguito all'analisi di alcune attività antidroga eseguite nel corso di normali servizi di controllo del territorio.

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