Droghe, Usic: "Non basta reprimere, serve prevenzione"

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  26 giugno 2025 10:59

 “Il contrasto alle droghe non può essere affidato esclusivamente alle forze dell’ordine. Serve un impegno collettivo, strutturato e costante per affrontare il fenomeno alla radice, agendo in modo deciso sul piano sociale, educativo e culturale".

Così, in una nota, il Segretario Nazionale dell’Unione Sindacale Italiana Carabinieri, Francesco Di Nuzzo. 

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"Ogni giorno i Carabinieri sono impegnati in prima linea nel contrasto allo spaccio e al traffico di sostanze stupefacenti, spesso rischiando la vita per proteggere le nostre comunità. Ma la sola repressione non è sufficiente. Se vogliamo davvero tutelare i nostri giovani e il futuro del Paese, dobbiamo agire in anticipo, rafforzando gli strumenti di prevenzione, informazione e inclusione sociale. In questa direzione, USIC sta predisponendo l’attuazione di progetti di sensibilizzazione nelle scuole e più in generale iniziative rivolte al tessuto sociale, con l’obiettivo di instillare nei giovani – e non solo – il valore della vita, della relazione e del chiedere aiuto. È fondamentale tornare a parlare di relazioni autentiche, di ascolto, di solidarietà. La droga spesso è solo un sintomo di un malessere profondo. Dobbiamo far comprendere ai ragazzi che a tutto c’è una soluzione, che chiedere aiuto non è un segno di debolezza ma di forza e che vivere pienamente, con consapevolezza, è possibile. É importante un’azione sinergica che coinvolga scuole, famiglie, istituzioni, sanità, forze dell’ordine e terzo settore, per impedire che disagio, emarginazione e solitudine diventino terreno fertile per la dipendenza. Chi si rifugia nella droga spesso lo fa per sfuggire a una realtà difficile. La risposta, allora, non può essere solo penale: deve essere umana, sociale e sistemica. Ai tantissimi Carabinieri che, anche oggi, sono impegnati nelle strade per contrastare il degrado va il nostro sostegno e la nostra gratitudine. Ma è giunto il momento che tutto il Paese faccia la sua parte”. 

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