“Non credo che esista un metodo diverso da questo che proponiamo per programmare la Calabria dei Calabresi. Oggi è stato un pomeriggio di arricchimento del quale era veramente complicato fare sintesi, data la quantità e qualità degli stimoli e delle suggestioni. Tuttavia il governo regionale, la Giunta regionale, deve prima ascoltare. Lo deve fare senza preconcetti e senza idee surrettizie. Chiaro che poi il programma andrà scritto, ed ogni programma che si rispetti deve avere una filo conduttore unitario e tante linee di intervento per centrare e seguire quel filo". E' quanto ha dichiarato il presidente Santelli a conclusione del primo ciclo d'incontri, in Cittadella regionale, sulla nuova programmazione comunitaria. I fondi valgono "2,5 miliardi europei e altrettanti nazionali".
"Una cosa ancora la voglio dire - ha proseguito-: dobbiamo intenderci che fare programmazione significa, essenzialmente, dire tanti NO. Se dovessimo pensare ancora che programmare possa significare dire SI a tutto, beh allora non serve fare la programmazione, torniamo agli schemi che abbiamo già osservato e che hanno prodotto il nulla. Il metodo è quello di sentire tutti ma, infine, fare scelte. Chiare, puntuali ed efficaci”.
Nella prima Tavola rotonda sul tema “politica e società: quali scenari?” aveva preso il via oggi, nella sede della Cittadella regionale di Germaneto- Catanzaro, “Il Futuro è Calabria –2021/2027 scenari e modelli”, l’evento che dà di fatto avvio al nuovo ciclo settennale di programmazione delle risorse comunitarie in Calabria, attraverso una serie di incontri tecnico-operativi con i calabresi rappresentanti delle istituzioni nazionali e regionali e delle amministrazioni locali. Ha introdotto i lavori la giornalista Cecilia Primerano che ha parlato della Calabria come “di una terra ricca di risorse”. “Ora - ha aggiunto – bisognerà indirizzare questi fondi verso un futuro che sia anche un presente. È necessario essere costruttivi e dare una mano alle istituzioni per costruire qualcosa d’importante”. Il giornalista Salvatore Audia che ha moderato i lavori, prima di dare la parola ai relatori Tilde Minasi (Lega), Domenico Bevacqua (PD), Filippo Pietropaolo (FDI), ha messo in evidenza l’importanza del coinvolgimento da parte del presidente della Regione Jole Santelli della rappresentanza istituzionale e delle forze politiche di opposizione per definire insieme il futuro della programmazione dei fondi Por per i prossimi sette anni. Un aspetto evidenziato e apprezzato da tutti i relatori. Bevacqua ha espresso la disponibilità a lavorare insieme, Giunta e Consiglio regionale “per far vivere alla Calabria un protagonismo vero a livello nazionale. Offriamo la nostra disponibilità a questo dibattito – ha sottilineato - con l’obiettivo di riuscire a mettere in campo politiche innovative e green, da concentrare in pochi e mirati interventi per non disperdere risorse ed energie”. “Grazie presidente Santelli – ha esordito Tilde Minasi - per questo avvio di confronto e dialogo su delle tematiche per le quali non ci devono essere scontri e divisioni. Non bisogna ripetere gli errori del passato sull'impiego delle tantissime risorse che forse mai come ora la Calabria ha a disposizione. Dobbiamo avere coraggio. È un'opportunità che non si ripresenta. Bisogna correre cambiando rotta per fare una buona spesa. Sono certa che il presidente Santelli dedicherà grande attenzione alla programmazione delle risorse e sono consapevole che non perderemo di nuovo il treno dell’Europa”. Pietropaolo ha parlato di “un cambio di passo. Dobbiamo essere in grado di incidere in maniera determinante coinvolgendo in questo grande lavoro di programmazione anche i consigliere dell’opposizione. Evitare i piccoli interventi e puntare sulle cinque direttrici indicate nelle linee programmatiche del presidente Santelli per la costruzione del prossimo ciclo di programmazione 2021-2027 che possa incidere sullo sviluppo economico e sociale della nostra regione”.Tutti concordi comunque sul fatto che che la Regione si occuperà della programmazione e del controllo lasciando la gestione agli Enti locali che dovranno essere sostenuti con una task force di supporto e con la sburocratizzazione delle procedure. Fondamentale anche che i Comuni facciano rete in modo da indirizzare le risorse su territori vasti attraverso macro interventi.
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