La partita dei bilanci delle Asp e delle aziende ospedaliere del 2022 è tutt'altro che chiusa. Vuoi perché ancora non sono stati approvati dalla Regione e vuoi perché le risultanze dei controlli sono tutt'altro che soddisfacenti. E' il caso dell'esercizio dell'ex Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, l'ultimo dalla fusione della Dulbecco (anche se fu approvato postumo), che è stato nei giorni scorsi 'bocciato' dal collegio sindacale.
L'organismo è stato nominato ad agosto e quindi il lavoro di verifica è arrivato più tardi. Intendiamoci, il parere non favorevole era pressoché scontato (lo stesso è avvenuto in altri enti della sanità calabrese) però segnala un'ulteriore complicazione in questa delicata fase di start up della 'Dulbecco'. Senza considerare che i conti dell'ex Aou Mater Domini non fanno dormire i sonni tranquilli.
Tornando al Pugliese e alla relazione del collegio sindacale, si legge: "Rileva una gestione non corretta per quanto concerne i crediti, in particolare non risultano sufficienti i fondi di svalutazione stanziati rispetto all'entità del credito stesso, inoltre si richiede un' opportuna verifica e circolarizzazione in quanto sono iscritti
crediti generici privi dei requisiti della certezza. L'omessa svalutazione dei crediti, con la conseguente omessa rilevazione a conto economico della relativa perdita/accantonamento, è già di per se idonea a rendere inattendibili le scritture contabili".
E questa è una prima importante 'stroncatura'. Dopodiché, dal collegio si sostiene: "I fondi rischi creati non sono congrui rispetto all'entità del rischio a cui è sottoposta l'azienda. Per quanto concerne la posizione debitoria, si assiste ad un incremento della stessa per euro 54.845.192,44, in particolare risultano ancora situazioni debitorie con il segno Dare e poste denominate "quadratura" partitario debiti v/fornitori," che necessitano di opportune circolarizzazioni e verifiche". Il suggerimento: "E' necessario poi che l'azienda si doti di personale qualificato nell'espletamento degli adempimenti fiscali e previdenziali e che ci sia una maggiore interlocuzione tra i diversi uffici coinvolti".
Il collegio sindacale ha poi stigmatizzato: "l'inadeguatezza dell'assetto organizzativo, evidente , tra l'altro, dalle carenze di comunicazione tra le unità organizzative in particolare tra: l'area finanziaria e il personale e sempre fra l'area finanziaria e l'area legale.
Da ultimo, viene sottolineata la sofferenza di cassa dell'azienda: "l'attivo circolante risulta inferiore al passivo corrente: il che significa che, nel breve termine, l'Azienda non è in grado di far fronte autonomamente alle proprie obbligazioni correnti. A ciò si aggiunga la scarsa capacità di riscossione dei crediti. La combinazione dei due detti fenomeni comporta una carenza cronica di liquidità che costringe ad un improprio ricorso all'istituto dell'anticipazione di cassa (che invece dovrebbe essere utilizzato solo per far fronte a momentanei squilibri). Il relativo debito nei confronti dell'Istituto tesoriere, alla chiusura dell'esercizio, ammonta a oltre 33 milioni, in aumento rispetto a quello rilevato al 31/12/2021, di circa 19 milioni). Ciò ha comportato l'esplosione della spesa per oneri finanziari, passata da 862.026,95 € del 2021 a 1.125.026,87 del 2022". (g.r.)
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