Commercializzazione del pellet ed eco incentivi. Ruota intorno a questi due settori l'inchiesta che questa mattina ha visto la Guardia di finanza bussare alla porta di 23 persone accusate di “Associazione per delinquere a carattere transnazionale” (art. 416 c.p. e art. 3 L. n. 146/2006), finalizzata alla frode fiscale, e per “Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche” (art. 640 bis c.p.). Frodi carosello, per dirla con gli inquirenti della Procura della Repubblica di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, che ha spedito i militari a perquisire ogni angolo di uffici e abitazioni riferibili agli indagati e dislocate tra Calabria e Sicilia.
Più in particolare, sono ancora in corso di esecuzione circa trenta perquisizioni presso i consulenti degli indagati, le sedi di cartiere ed utilizzatori di fatture false, nonché i loro domicili, ubicati in Calabria e nella provincia di Palermo.
L’indagine, dunque, riguarda una frode carosello nel settore del pellet e una truffa aggravata ai danni dello Stato per la manipolazione di numerose pratiche GSE (Gestione Servizi Energetici) per frodare il sistema degli eco incentivi (conto termico).
Le operazioni, tuttora in corso, vedono l’impiego complessivo di circa 110 militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro, supportati dai Reparti del Corpo competenti per territorio.
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