Economia, la Banca d’Italia presenta il “Rapporto annuale delle economie regionali"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Economia, la Banca d’Italia presenta il “Rapporto annuale delle economie regionali"
Graziella Mendicino, Giuseppe Albanese, Sergio Magarelli, Enza Maltese, Iconio Garrì ed Antonio Covelli.
  14 giugno 2022 14:27

di FRANCESCO IULIANO

“La ripartenza produttiva che ha caratterizzato i primi mesi del 2021, subito dopo l'inizio della fine della pandemia,  ha portato i livelli dell'economia molto vicini a quelli pre - pandemia in tutto il Paese. In Calabria con qualche indicatore un po' meno brillante e con un recupero un pochino più contenuto, la direzione è stata la medesima. Abbiamo avuto un recupero, una ripresa dell'attività produttiva, con un incremento dei fatturati, ed anche con un miglioramento della situazione reddituale e finanziaria delle imprese e, soprattutto, nei settori della manifattura e delle costruzioni. Tutto questo, ovviamente, ha cominciato a farci parlare di una ripresa, nel 2021, di una ripartenza, anche se ancora non erano stati raggiunti livelli pre pandemia.  Però, sul finire del 2021, questa onda lunga montante, si è un po’ smorzata sulle secche delle  difficoltà di approvvigionamento sia di materie prime che di semilavorati. Nel 20220, questa onda si è un po’ infranta sugli scogli di un conflitto armato, ma non si è fermata. Un conflitto che in qualche modo ha peggiorato le prospettive di ripresa mondiali. Ovviamente anche di questa Regione”.

Banner

Inizia con queste riflessioni la conferenza stampa di presentazione del “Rapporto annuale delle economie regionali - l’economia della Calabria”.

Banner

Con il direttore Magarelli anche il gruppo di lavoro che ha collaborato alla redazione della relazione annuale. Erano presenti: Graziella Mendicino, Giuseppe Albanese, Enza Maltese, Iconio Garrì ed Antonio Covelli.

Banner

Nel corso della presentazione del documento, si è parlato degli interventi per riprendere la crescita  e lo sviluppo della Regione, la necessità di cambiamenti strutturali e l’urgenza degli interventi. 

Nella prima parte della “Relazione”, nel capitolo dedicato al “quadro d’0insieme”, è stato detto come tra i fattori che potrebbero influire positivamente sulla crescita nel 2022 vi è invece l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che prevede in Calabria vari investimenti su infrastrutture e servizi pubblici, che si sommeranno a quelli che saranno realizzati con altre risorse nazionali ed europee. 

Per il “mercato del lavoro e le famiglie”, è riportato che la Calabria ha beneficiato della ripresa produttiva. In particolare, nel 2021 sono cresciute le posizioni di lavoro dipendente, in un quadro che è stato caratterizzato da un ritorno delle assunzioni su livelli di poco inferiori a quelli del 2019 e da un numero ancora contenuto di cessazioni. La domanda di lavoro delle imprese ha favorito soprattutto le posizioni a bassa qualifica e a termine, mentre rimangono ridotte le assunzioni previste nelle categorie professionali più qualificate.

Chiudono la Relazione i capitoli dedicati al “Mercato del credito” ed  alla “Finanza pubblica decentrata. 

Per il primo, è riportato come l'espansione dei prestiti bancari al settore privato non finanziario nel 2021, ha perso lievemente di intensità. La rischiosità del credito si è mantenuta su livelli storicamente molto contenuti, non risentendo della progressiva uscita dal regime di moratoria sui finanziamenti da parte delle famiglie e delle imprese, anche se i maggiori rischi risultavano concentrati tra coloro che avevano ancora moratorie in essere alla fine del 2021. 

Per il secondo, invece, è stato evidenziato come nel 2021 siano proseguiti gli interventi governativi a sostegno degli enti territoriali, che hanno evitato un peggioramento delle loro condizioni economico-finanziarie, già particolarmente fragili in Calabria. Le risorse straordinarie ricevute, assieme ai fondi comunitari riprogrammati, hanno consentito la realizzazione di misure emergenziali a favore di famiglie e imprese e una moderata ripartenza degli investimenti. Ulteriori fondi pubblici da destinare al miglioramento della qualità dei servizi erogati in particolare nel campo dell'istruzione e della sanità, oltre che alla riduzione dei divari infrastrutturali, saranno resi disponibili nell'ambito del Pnrr e di altri interventi che prevedono, tra gli altri, il conseguimento di livelli minimi essenziali di prestazioni su tutto il territorio nazionale.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner