Elezioni a Lamezia, Piccioni (Lbc) invita il centrosinistra all'unità

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Una panoramica di Lamezia Terme
  25 settembre 2019 16:37

Cresce il fermento politico a Lamezia Terme e non mancano le difficoltà, in tutti gli schieramenti, nel trovare la giusta sintesi. Sia in termini di candidati a sindaco, sia per ciò che attiene programmai e modi di intendere lo sviluppo della città, reso ancora più difficile dopo il terzo scioglimento de Consiglio comunale per mafia.
Dal movimento "Lamezia bene comune", attraverso una lunga dichiarazione di Rosario Piccioni, che ritornerà in piazza sabato sera per un incontro pubblico, si registra una severa critica al Pd, reo di tergiversare e arrovellarsi nelle questioni interne.
"Se il Pd continua ad arrovellarsi - dichiarano dal movimento - siamo pronti a proseguire per la nostra strada. Lamezia sempre più vittima dell’oblio. A meno di venti giorni dalla presentazione delle liste e a un mese mezzo dal ritorno alla normalità democratica, non c'è altro modo per descrivere l'attualità. Già a novembre 2017, all’indomani dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, avevo lanciato l’allarme sul rischio che in città si ripresentasse il film già visto con i precedenti scioglimenti: l’invenzione dello “pseudo” complotto contro Lamezia, il negazionismo, tesi assolutorie e fuori dalla realtà fatte solo ad uso e consumo di chi non vuole guardare in faccia come stanno le cose".

La questione etica

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Dal movimento quindi, analisi spietata sul fatto che "tranne pochissime eccezioni, in questi due anni la città, nelle sue diverse espressioni, non si è interrogata sulle ragioni che hanno portato al terzo scioglimento del Consiglio comunale per mafia. La politica, i partiti, la Chiesa, gli ordini professionali e le diverse realtà organizzate della società civile non hanno avviato una discussione al loro interno e con la città per creare gli anticorpi, per affrontare la prima vera emergenza della città che è una sola: la criminalità organizzata, le commistioni politico-affaristiche della cosiddetta “zona grigia”, tutte quelle logiche che hanno portato ai tre scioglimenti e che pesano come un macigno sul futuro della città. Se non si mette al primo posto la “questione etica” di questa città, se i tre “scioglimenti” diventano una parentesi della discussione, come per dire “c’è stato lo scioglimento, però…”, qualsiasi tavolo di lavoro o discussione programmatica è fine a sé stessa. L’amara e triste realtà è che Lamezia ha già perso in questi due anni la sfida fondamentale di guardare dentro se stessa".

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Troppe liste non sono un bene per la città

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"Ma la cosa più sconvolgente è quello che sta accadendo in questi giorni, alla  vigilia ormai della presentazione delle liste. Altro che rinnovamento, moralità, e  codici etici! Si parla già di schieramenti con 7 o 8 liste, degli stessi candidati  consiglieri e addirittura candidati sindaci ampiamente citati negli atti dell’ultimo  scioglimento, del riproporsi delle stesse dinamiche che hanno portato la città  all’onta del terzo scioglimento. Probabilmente a qualcuno sembrerà assurdo ma  bisogna avere il coraggio di dire la verità ai cittadini: si stanno creando i  presupposti per un quarto scioglimento del Consiglio comunale".

Il centrosinistra deve essere unito

"Proprio per queste ragioni, proprio perché ancora una volta la città è sull’orlo di  un altro precipizio, non possiamo più aspettare. Per noi al primo posto, come  sempre, c’è il bene della città: per questo faremo di tutto fino alla fine per
andare alle prossime competizioni elettorali in una sola coalizione insieme a tutto  il centrosinistra. Da aprile scorso come movimento “Lamezia bene comune” abbiamo  lavorato per unire, per coinvolgere altre energie positive della città e costruire
insieme una proposta credibile e di forte impronta etica. Il Pd prenda atto del  lavoro che si è fatto. Così come noi dobbiamo prendere atto che ancora una volta,  come cinque anni fa, di fronte alla nostra massima disponibilità e generosità, il
partito democratico anche questa volta non ha consentito a noi e alle altre  espressioni del centrosinistra di potersi confrontare in maniera trasparente con il  meccanismo democratico delle primarie. Anche dopo la elezione del segretario e della  segreteria, noi avevamo lanciato l’idea delle primarie al Pd già nei primi giorni  del mese di agosto per iniziare a lavorare per tempo, quando ancora non si conosceva  la data del voto e c’erano tutti i tempi per avviare il percorso. Ma non c’è stata  alcuna risposta. Due settimane fa abbiamo lanciato un ulteriore segnale di apertura  con un appello a tutte le forze sane della città ad incontrarci in piazza, per  rompere il silenzio e far capire che in questa città si può costruire un’alternativa  credibile e di buona politica.Ora il tempo degli attendismi e dei tatticismi per noi è scaduto. Se il Partito democratico continua ad arrovellarsi su stesso, a non indicarci i suoi candidati e soprattutto se non punterà a persone all’altezza del governo di una città come Lamezia, siamo pronti a proseguire per la nostra strada".

La speranza sono i cittadini perbene

Di fronte a questa situazione drammatica, per quello che è stato e per lo scenario  che purtroppo si va delineando, l’unico barlume di speranza è rappresentato dai  tanti cittadini perbene. Dalle tante persone che magari sono rimaste lontano  dall’impegno politico e che devono rendersi conto che Lamezia è in una situazione  emergenziale. Nessuno può più girarsi dall’altra parte. Nessuno può permettersi di  stare alla finestra a guardare. Mi rivolgo in particolare ai miei coetanei, a quanti come me hanno fatto la scelta alcuni anni fa di restare in questa città o addirittura di tornare dopo esperienze di studio e di lavoro fuori. A quelli come me che hanno figli piccoli, che cresceranno in questa città. Alle ragazze e ai ragazzi di Lamezia che fino ad oggi la politica cittadina ha tenuto distanti e che possono essere protagonisti del presente e del futuro della città. A quanti ancora credono che sia possibile costruire in questa città il proprio futuro e quello dei propri figli. Non giriamoci dall’altra parte - conclude Piccioni - prima che sia troppo tardi.Sia ben chiaro: nessuno sta dicendo alle tante persone per bene da quale parte candidarsi, questa è una scelta rimessa alla libertà e alla coscienza di ognuno. L'invito, e lo ripeto fino alla noia, è di non stare a guardare e di girarsi dall'altra parte: altrimenti prevarranno sempre le stesse logiche".

a.c.

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