Elezioni a Lamezia Terme, i Cinque Stelle chiedono l'annullamento al Tar: "Irregolarità in oltre il 50% delle sezioni"

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Le liste nelle passate elezioni comunali a Lamezia Terme
  03 gennaio 2020 17:26

Di TERESA ALOI

Parla di “gravi e rilevanti irregolarità”  che avrebbero "invalidato" le ultime consultazioni elettorali che hanno (ri)portato sulla poltrona di primo cittadino Paolo Mascaro. E’ contenuto in 27 pagine il ricorso presentato al Tar dagli avvocati  Giuseppe Pitaro e Giuseppe Liperoti nell’interesse  di Silvio Zizza, candidato  sindaco della città della Piana espressione del Movimento Cinque Stelle per chiedere “l’annullamento integrale delle operazioni elettorali svoltesi in data 10/24 novembre 2019 per il rinnovo degli organi elettivi del Comune di Lamezia Terme, con conseguente rinnovo delle stesse”.  Paolo Mascaro aveva vinto il ballottaggio contro Ruggero Pegna (candidato del centrodestra) dopo il primo turno svoltosi il 10 novembre dell'anno scorso. 

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Un ricorso dettagliato dove  vengono descritte le irregolarità che si sarebbero verificate sezione per sezione dove i voti riportati non sarebbero coincisi con i totali dei verbali. “L’ufficio elettorale centrale presso il Tribunale di Lamezia Terme- si legge nel ricorso -  cui sono stati trasmessi i plichi elettorali in esito allo svolgimento del turno di votazioni, ha preliminarmente rilevato che le buste delle sezioni n. 10 e n. 61 non contenevano i verbali delle operazioni degli uffici elettorali di sezione, rilevando dunque che la loro compilazione e la loro allegazione agli atti elettorali non aveva avuto un corso regolare, essendo gli stessi verbali esposti a mancata custodia e a possibili rimaneggiamenti, stanti peraltro le numerose correzioni ivi riscontrate, da parte di persone terze, tali da mettere a serio rischio i canoni di trasparenza, di imparzialità, di correttezza del procedimento elettorale, esposto ad una concreta alterazione dei suoi profili democratici”.

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Oltre a queste presunte anomalie ai verbali non rinvenuti delle sezioni n. 10 e n. 61,  "in ulteriori 37 sezioni elettorali (nn. 1, 5, 6, 8, 13, 15, 17, 19, 20, 21, 22, 27, 29, 30, 31, 33, 37, 39, 41, 42, 43, 45, 49, 50, 51, 53, 57, 59, 60, 63, 64, 65, 66, 70, 71, 73, 77) si sono verificate numerosissime irregolarità sostanziali, tali da indurre il Tribunale a disporre il sequestro dei verbali, stanti «le incongruenze e anomalie contenute nei verbali inseriti nelle rispettive buste n° 5/C» (come rilevato nel verbale dell’Ufficio elettorale centrale, acquisito mediante accesso agli atti, e che si esibisce in allegato al presente ricorso)”. 
Irregolarità che “hanno minato alla base la credibilità e la regolarità delle elezioni comunali di Lamezia Terme, avendo riguardato ben 39 sezioni elettorali su 78”. Quindi oltre il 50%. Senza dimenticare “la possibilità, se non la certezza, che si sia verificato il fenomeno della c.d. “scheda ballerina”, «sistema fraudolento consistente nel far uscire dal seggio una scheda vidimata non votata per essere utilizzata al posto della scheda consegnata all’elettore nel seggio»”. 

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Dunque “un insieme  di molteplici irregolarità sostanziali riscontrabili nel concreto svolgimento delle operazioni elettorali soprattutto in relazione all’attribuzione dei voti alle liste, all’attribuzione delle preferenze ai candidati a consigliere, con inevitabili ripercussioni sulla corretta proclamazione del Consiglio comunale nella sua attuale composizione”. “ Gravi anomalie” in sintesi “ tante e tali da richiedere una generale rinnovazione delle operazioni elettorali”.

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