Elisoccorso regionale. L'appello degli operatori: "Per colpa della classe dirigente e politica rischia di chiudere il servizio"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Elisoccorso regionale. L'appello degli operatori: "Per colpa della classe dirigente e politica rischia di chiudere il servizio"
Elisoccorso a Sellia Marina

Gli operatori lamentano la mancata corresponsione delle indennità arretrate

  18 giugno 2020 19:12

di FRANCESCA FROIO

Tra operatori che chiedono l’adeguamento di un contratto 'inesistente' e cittadini preoccupati riguardo ad un servizio sanitario importante, è caldo il dossier dell’Elisoccorso Regionale.

Banner

Una prestazione che, in Calabria come in tutte le altre Regioni italiane, garantisce tempi rapidi di intervento anche in ambiente impervio, dove mezzi gommati non riuscirebbero ad arrivare: montagna, gole, mare, 24 ore al giorno. “Nonostante il servizio funzioni da 20 anni- spiegano gli operatori- non esiste ad oggi una convenzione tra la regione e le sue aziende sanitarie, alle quali fa appunto capo il personale dell’elisoccorso”. Colonna portante di questo servizio essenziale è Il personale sanitario costituito esclusivamente da Dirigenti Medici Anestesisti Rianimatori esperti (con almeno 5 anni di anzianità lavorativa) selezionati con bando pubblico tra tutti i medici rianimatori che ne fanno domanda in servizio presso le Aziende Sanitarie Provinciali e Ospedaliere della Calabria. Gli stessi che da mesi lamentano il mancato pagamento inerente ai turni svolti. Fianco a fianco a loro, esclusivamente infermieri di area critica di esperienza comprovata, anche questi selezionati con bando pubblico tra i dipendenti della Aziende regionali. Un servizio, quello garantito da questi professionisti, fuori dall’orario di lavoro ospedaliero e con remunerazione per il lavoro altamente qualificato identica a quella stabilita nel decreto 208/2000 attuativo del Sistema Elisoccorso. 

Banner

“Dunque- come ci spiegano- tale e quale a 20 anni fa. Inferiore su base oraria al compenso per il lavoro in 'straordinario' che gli stessi professionisti riceverebbero in ospedale, quindi in ambiente non altrettanto rischioso". Inoltre, “nessun rimborso chilometrico per il raggiungimento delle basi operative dalla normale sede di lavoro, come avviene invece in altre regioni italiane, e nessuna indennità di volo percepita, avendone diritto soltanto il personale aeronautico e non i sanitari”. 

Banner

Un servizio dalla valenza inestimabile. Basti pensare che ad esempio garantisce le cure urgenti ad un infartuato che in 10 minuti dal luogo più sperduto della Regione riesce a raggiungere l’Ospedale di riferimento per un’angioplastica, unico modo per salvargli la vita.  Fiore all’occhiello di un Sistema Sanitario Regionale, in una terra che possiede un territorio assai particolare e difficile come la nostra, questo, dovrebbe essere costantemente monitorato e supportato.

“Nelle altre Regioni, infatti- ci fanno notare- tra Dipartimento Sanità e Aziende Sanitarie Provinciali ed Ospedaliere il Servizio di Elisoccorso è governato da Convenzioni tra enti e Contratti con i Professionisti Annuali tesi a migliorare il servizio, la soddisfazione del personale e la sicurezza della popolazione”. Tutto il personale sanitario sta, in scienza e coscienza e con grande senso etico, continuando a garantire un servizio nevralgico ed altamente qualificato, nonostante, a causa dei disguidi burocratici menzionati, tra Regione Calabria e le sue Aziende Ospedaliere e Sanitarie Provinciali, da ormai 9 mesi non stia percependo i compensi che dignitosamente spettano.

Una realtà scomoda non solo per gli operatori, ma anche per i cittadini, che temono per la loro incolumità, tra questi anche chi ha sperimentato la professionalità di chi ogni giorno rischia la vita per garantire eccellente servizio sanitario, inerente al timore che cela il forte rischio di chiusura del  servizio Elisoccorso in Calabria, causato, a dire di molti “dall’inedia e dal disinteresse di una classe Dirigenziale e Politica regionale cieca ed abituata al “tutto scorre” ed al “si è sempre fatto così” senza possibilità di miglioramento”. Un appello alle istituzioni, dunque, per tutelare 'quell’ospedale' che si sposta sulla strada di tante vite, ovunque esse si trovino.

 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner