di GIUSEPPE SILIPO*
I meno giovani, ricorderanno il vecchio ritornello di una canzone di Pippo Franco, nel quale un bambino implorava il proprio genitore sulla necessità di soddisfare un suo legittimo bisogno fisiologico: fare la pipì. Bisogno che, ovviamente, non è proprio solo dei fanciulli, ma appartiene a tutti, anche se diversa è la capacità di trattenere e di posticipare tale bisogno. Abbiamo voluto fantasticare con la mente, e abbiamo pensato se una cosa del genere succede a Catanzaro, quali sono i rimedi? Tanti, diciamo noi, meno che trovare un bagno pubblico dove soddisfare il proprio bisogno. E si, perché a Catanzaro, capoluogo di regione, manca un bagno pubblico. Manca un servizio indispensabile non solo per i catanzaresi, ma per i molti cittadini costretti a venire nella nostra città per i più svariati motivi.
A dire il vero, qualche anno fa, erano stati riattivati i bagni pubblici di Corso Mazzini e quelli di Piazza Matteotti, improvvisamente dismessi non si sa per quale motivo. Certamente non perché mancasse l'utenza. Ci rivolgiamo ai nuovi Assessori con particolare riferimento a colui a cui compete la questione: non pensate sia il caso di programmare una loro riapertura? Non pensate che Catanzaro necessita di un servizio tanto importante quanto necessario? Non pensate che la presenza di un bagno pubblico sia sinonimo di civiltà?
Sappiamo che nel programma di riqualificazione di Villa Margherita, c'è anche la ristrutturazione dei bagni pubblici. Ma provate ad immaginare se ad una persona anziana, scappa la pipì in Piazza Prefettura…
Ce la farà il povero malcapitato ad arrivare in villa?
*Coordinatore Cittadino Associazione CalabriaOltre
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