"I cinghiali sono oramai gli animali più diffusi e temuti non solo per i gravi danni provocati alle coltivazioni agricole, ma anche per il concreto pericolo che rappresentano per persone, animali o altri beni". Esordisce così, in una nota, il consigliere regionale Antonello Talerico. "Ecco perché è quasi pronto un pacchetto di interventi da parte dell’Assessorato alla Agricoltura e della struttura commissariale sanitaria che consentirà innanzitutto una più agevole rimozione e smaltimento delle carcasse che potranno essere interrate dai vari operatori con l’abbattimento di taluni costi (oggi a carico delle singole amministrazioni)", spiega.
"A parte ciò verrà realizzata una vera e propria filiera per la lavorazione e vendita delle carni, a vantaggio dell'agricoltore/allevatore/cacciatore che avrà abbattuto il capo", prosegue Talerico. "Si programma anche l’acquisto di talune grandi celle frigorifere per la conservazione delle carni e quindi dei numerosi capi che potranno essere abbattuti, senza i limiti oggi operanti del consumo e/o della vendita a terzi. Il problema potrebbe diventare un importante business per chi oggi invece ne patisce ogni danno economico e non solo. Oltre a ciò le altre strategie che verranno messe in campo saranno quelle delle gabbie/trappole che verranno acquistate dalla Regione Calabria e messe nella disponibilità delle atc o delle associazioni. Possibilità anche di sottoscrivere protocolli e convenzione per l’uso di droni termici (per esempio quelli in uso ai vigili del fuoco) per dare la caccia ai cinghiali ed aumentare il numero dei capi abbattuti", aggiunge.
"Residua anche la possibilità di individuare delle soluzioni per limitare la proliferazione dei cinghiali derivante dalle numerose gravidanze di ciascun singolo capo. Sui tempi le prime novità potrebbero intervenire nel giro di poche settimane, previa pubblicazione dei provvedimenti dispositivi e regolamentari nel giro di pochi giorni. Sarà importante accelerare i tempi anche per la realizzazione della filiera delle carni di selvaggina poiché la situazione attuale non è più sostenibile e molte aziende hanno già chiuso i battenti o rischiano a breve di cessare ogni attività per via dei danni riportati", conclude la nota.
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