Emergenza incendi. Il gran lavoro dei Vigili del Fuoco e il fumo di chiacchiere di alcuni sindacati

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images Emergenza incendi. Il gran lavoro dei Vigili del Fuoco e il fumo di chiacchiere di alcuni sindacati

  18 agosto 2021 20:21

In un mondo in cui la realtà diventa sempre più complicata spesso i fatti vengono annegati se non distorti dalle parole. Chi lavora e s’impegna tendenzialmente non ha tempo per le chiacchiere. La Calabria è stata una delle regioni più colpite in Italia dagli incendi.

Sicuramente la più colpita nella scorsa settimana, quando i roghi non hanno risparmiato nessuna provincia. Nel Reggino e nel Catanzarese si sono registrate le situazioni più difficili. I vigili del fuoco hanno schierato circa 600 unità di personale in tutto il territorio calabrese, di cui un centinaio nel Catanzarese. Sono arrivati rinforzi dal Nord e dal Centro Italia. In alcune giornate, come confermato dal capo della Protezione civile nazionale, la quasi totalità della flotta area nazionale (canadair) ha volato sui cieli e arginato le fiamme sul territorio calabrese.

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La vastità dei roghi e la loro numerosità sono innegabili, quanto l’originaria responsabilità di criminali che dolosamente hanno deciso di devastare la loro terra per interessi privati. I Vigili del Fuoco impegnati sul campo non si sono risparmiati e, per quanto visto con gli occhi della cronaca, hanno evitato che la distruzione delle aree coinvolte fosse totale. Si pensi a quanto poteva accadere nel Catanzarese con l’incendio nell’area della pineta di Siano, dove sono state necessarie evacuazioni precauzionali e le fiamme sono arrivate fino alle porte del carcere.

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Per fortuna, la maggior parte del polmone verde è rimasto integro, le famiglie già il giorno successivo all’evento sono potute tornare nelle proprie abitazioni e i rischi connessi alla situazione carceraria sono stati scongiurati. La cooperazione con le altre forze dell’ordine e il sangue freddo del comando regionale e provinciale hanno reso meno cruento un bilancio che poteva essere esiziale.

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Fin qui sono stati riportati i fatti. Poi ci sono le chiacchiere. Come quelle del sindacato Usb che si è sentito in dovere, quando ancora ‘i colleghi’ erano impegnati con le bonifiche e a domare gli ultimi roghi, nell’ordine di:  condurre le indagini sulle origini dell’incendio di Siano sostituendosi agli organi inquirenti; criticare l’arrivo in Calabria del capo della Protezione civile Fabrizio Curcio che aveva ricevuto un apposito mandato dal presidente Mario Draghi dopo il dispiegamento di forze nazionale; c) attribuire patenti di adeguatezza ai dirigenti dei Vigili del Fuoco che avevano ben altri grilli per la testa. Del resto, sono leggendarie le eterogenee capacità di analisi dell’arzillo sindacato visto che spaziano dalla sanità all’acqua, dai precari ai tirocinanti, fino ai progetti sulla metropolitana di superficie di Catanzaro.

Forse, dimentichiamo le questioni di Cuba e della striscia di Gaza, quindi prossimamente dobbiamo attendere anche un editoriale sull’Afghanistan. Interventi che hanno il sapore di ‘dobbiamo dire qualcosa, purché la diciamo al di là dei contenuti’, che poi è un virus diffusissimo in Italia. Soprattutto, fra chi ha parecchio tempo per le ‘riflessioni’.

Ricordiamo che chi lavora di solito non ha il tempo per il commento a tutti i costi. Ebbene, tutte queste parole al vento cosa hanno risolto? Quale illuminante intuizione è servita alla collettività? Se si fatica a trovare qualcosa, può essere molto utile la metafora del fumo dei fuochi che purtroppo ancora in questi giorni sovrasta alcune città calabresi. Ha un cattivo ed è fastidio perché riempie le case di fuliggine.

Ed è proprio per questa netta differenza fra fatti e parole che la redazione ha deciso di rimuovere un comunicato stampa inviato dall'Usb nella giornata del 13 agosto che può tranquillamente rientrare nella categoria di chiacchiere che non servono ai lettori a comprendere quanto accaduto nei giorni scorsi.

r.c.

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