di FILIPPO COPPOLETTA
“Al presidente Conte direi anche molti dei suoi sindaci o comunque dei sindaci non schierati politicamente con la presidente Meloni hanno fatto richiesta e noi, a differenza dei governi che ci hanno preceduto, abbiamo dimostrato capacità di ascolto”.
Sono queste le parole con cui il Sottosegretario all’Interno, Wanda Ferro, risponde alle critiche diffuse poco fa a mezzo social dal leader del M5S, Giuseppe Conte. Lo stesso aveva difatti accusato il Governo guidato da Giorgia Meloni di aver fatto una sorta di marcia indietro rispetto alle accuse avanzate nel 2020, quando il Governo Conte aveva ulteriormente prorogato lo stato d'emergenza pandemica, provvedimento ora adottato da Meloni per il contrastare l'emergenza di migranti.
Ferro è intervenuta ai microfoni della stampa a margine di un incontro tenutosi alla Cittadella regionale di Catanzaro tra il Capo Dipartimento per le libertà civili e per l'immigrazione del Ministero dell'Interno, Valerio Valenti, il Presidente della Regione, Roberto Occhiuto ed il Prefetto di Catanzaro, Enrico Ricci.
“Abbiamo tentato di spiegare ma – ha esordito Ferro - vedo spesso che la lingua italiana non abita in tutte le case" ha aggiunto il Sottosegretario riferendosi, inoltre, alle ulteriori critiche di Conte relative alle "promesse elettorali di Fdi" che avevano garantito un taglio netto dei flussi migratori ed il "Blocco Navale".
"Dire blocco navale significa disincentivare le partenze attraverso un decreto che ha visto interessate le Ong e quell’idea di rete ai poveri migranti che vanno incontro alla morte, perché abbiamo visto che i numeri degli ultimi 10 anni dei morti nel Mediterraneo - ha evidenziato Wanda Ferro, che aggiunge - Sarebbe molto semplice rispondere al presidente Conte che non c’era quello che c’è oggi in Tunisia, le condizioni a livello geopolitico erano totalmente diverse e quindi anche le condizioni per dichiarare uno stato di emergenza. Quindi – ha concluso il sottosegretario all’Interno - c’è uno Stato che ci mette la faccia e una Regione come la Calabria in questo caso che ci mette la faccia”.
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Valenti, Occhiuto e Ferro
L'attenzione del Sottosegretario Ferro si è quindi spostata sul Decreto Cutro guardando alle annunciante manifestazioni di dissenso organizzate nei prossimi giorni dalle associazioni di categoria.
“Sono convinta che il decreto Cutro non sarà sicuramente la panacea ma sarà il mettere in campo quelle piccole importanti norme che al nostro Paese servono”, ha detto l'esponente di Fdi, delineando una "narrazione dei fatti totalmente differente per chi li ha vissuti in prima persona".
"Ho incontrato i superstiti e non ho trovato assolutamente questa voglia di criticare, tutt’altro, semmai un clima di grande serenità, di grande voglia di ripartire" ha spiegato Ferro, puntando il dito contro "chi ancora il decreto non ce l’ha in mano" considerando come lo stesso sia ancora in fase di discussione in Senato.
"Non è possibile accogliere tutti - ha rimarcato Ferro - dobbiamo aprire flussi regolari e sicuri, garantire ai migranti che la solidarietà e l’accoglienza non siano come quelle che abbiamo trovato nei centri che abbiamo ereditato da qualche governo e che probabilmente – ha concluso - non possono avere spazio per quell’umanità di cui qualcuno professa di essere il maggiore interprete”.
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