Emergenza Ucraina, l'avv. Crisafi: "La catena di solidarietà che si è innescata nel mio paese è grande, come grande è il cuore della mia gente"

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images Emergenza Ucraina, l'avv. Crisafi: "La catena di solidarietà che si è innescata nel mio paese è grande, come grande è il cuore della mia gente"

  23 marzo 2022 17:28

In questi giorni i mezzi di comunicazione ci inviano immagini terrificanti dal fronte ucraino.

Sgomenti e attoniti, guardiamo la disperazione e il dolore della gente che si accalca alla frontiere in cerca una via di fuga. Donne, mamme, nonne in fila pronte a saltare sul primo autobus diretto in Italia con le poche cose raccolte in fretta in buste di plastica, talvolta, solo con i vestiti che indossano.

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Tengono stretti tra le braccia i loro figli. Partono lasciandosi dietro le bombe che cadono sulle loro case,  conducono i loro figli verso una terra straniera lontano dalla distruzione, dai bunker sotterranei dall’aria irrespirabile dove in questi mesi hanno trovato rifugio.  Partono verso l’ignoto animati solo dalla speranza di poter salvare quello che hanno di più caro: un figlio, un nipote. Ma si lasciano dietro parte dei loro cuori, i mariti, i padri, i fratelli chiamati a combattere in difesa del loro paese. Il dolore e le lacrime che scorrono sui loro volti hanno scosso fortemente la nostra anima. Davanti al grido di aiuto non potevamo rimanere indifferenti soprattutto se a chiedere di aiutare quei bambini è Zoryana  una bambina che dall’Ucraina è stata portata via per amore. Antonio e Antonella in quei luoghi oggi distrutti, si sono recati nel 2019 per adottare la loro bambina ed è stata proprio lei che vedendo le immagini del suo orfanotrofio distrutto ha chiesto alla sua mamma e al suo papà di aiutare i suoi “fratellini”. Il cuore di un genitore non poteva rimanere inerte davanti a questa supplica, davanti a quegli occhi azzurri come il cielo.

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Ecco allora che il papà Antonio si mette al servizio dei profughi, crea una rete di solidarietà, un ponte umanitario che approda alla frontiera dell’Ucraina. E ci riesce in questo obiettivo! Fa arrivare a Catanzaro diversi gruppi di famiglie. Ad oggi sono 264 le donne e i bambini che sono arrivate in città. Grazie al suo impegno queste famiglie  hanno trovato ospitalità nelle varie strutture messe a disposizione dalla Curia o dalle famiglie catanzaresi che hanno aperto le porte delle loro case. Ma le persone che arrivano non hanno nulla, necessitano di aiuti, di vestiario e di alimenti, medicine.  Ecco allora che Antonio lancia un appello per la raccolta di beni di prima necessità. Anche io nel mio piccolo, che con Antonio collaboro da 12 anni, voglio fare qualcosa. Mi reco nel mio paese natìo San Luca, un paese dell’Aspromonte e chiedo aiuto alla parrocchia e alla scuola. Il paese si mobilita. Di porta in porta quel messaggio arriva alle madri, alle nonne, ai papà di San Luca. È un continuo via vai. In pochi giorni vengono raccolti 40 pacchi di generi alimentari, medicine, vestiario, cancelleria.  Ogni bambino porta un dono da regalare ad un bambino scappato dalla guerra. C’è chi regala anche il proprio pallone preferito, chi la propria bambola. Una bambina lascia in dono il proprio zainetto perché così anche la bambina ucraina potrà andare a scuola; chi porta i colori e l’album dei disegni perché così i bambini possono colorare il mondo a colori. C’è chi si offe di preparare il pane caldo.

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La catena di solidarietà che si è innescata nel mio paese è grande, come grande è il cuore della mia gente. Gente di fatica e di sudore che non si tira indietro davanti al bisogno “è un paese questo dove la dignità, la nessuna servilità, la personalità, la libertà interiore, sono le molle dell’esistenza” (cit. Corrado Alvaro) che conosce le difficoltà dell’emigrazione e della lontananza. Un ringraziamento allora è doveroso farlo al parroco della Chiesa di Santa Maria della Pietà  Don Gianluca Longo che durante l’omelia domenicale ha lanciato la richiesta di aiuto e aperto le porte della parrocchia per la raccolta. Al Sindaco di San Luca Bruno Bartolo per la disponibilità, alla Dirigente dell’Istituto comprensivo San Luca di Bovalino  Dott.ssa Margherita Sergi e alla vicaria Maria Cristina Pizzata e ai docenti tutti che hanno coinvolto gli alunni della scuola primaria, ai collaboratori scolastici che con grande amore e commozione hanno impacchettato quanto è stato raccolto.

Grazie alle mamme e ai papà di San Luca che non si sono tirati indietro davanti a quegli occhi smarriti e hanno riempito le mani vuote di quei bambini. Li hanno vestiti e cibati proprio come si fa con il propri figli. Grazie di cuore a tutta la comunità di San Luca per l’amore che ha messo verso il prossimo e i bisognosi. 

  Maria Concetta Crisafi
avvocato

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