Emergenza urgenza, Occhiuto: "Fra qualche mese la nuova centrale. Con più organizzazione servono meno medici"

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  12 dicembre 2022 12:04

Il nuovo numero unico per le emergenze (già attivo), coniugato con una nuova organizzazione del sistema emergenza urgenza calabrese che avrà una nuova centrale operativa all'interno della Cittadella regionale. "Fra qualche mese", è l'auspicio del presidente della Giunta e commissario della Sanità calabrese Roberto Occhiuto.

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"Ci stiamo lavorando da mesi, lo abbiamo fatto in silenzio. Già appena insediato ho incontrato i tecnici di Areu, che è la società pubblica della Regione Lombardia incaricata dal ministero dell'Interno di fare il numero unico al quale i cittadini stanno chiamando quando devono chiamare la polizia, i carabinieri o il 118. Ho chiesto loro di organizzare anche il sistema dell'emergenza urgenza. Areu si occupa di questo in Lombardia. I nostri tecnici, i nostri medici si sono recati più volte in altre regioni per mutuare buone pratiche. E' un problema di straordinaria importanza nella nostra regione, ma è un problema che si risolve sì con più medici ma soprattutto con più organizzazione. Abbiamo ereditato un servizio sanitario che aveva cinque centrali operative, alcune non erano nemmeno collegate a internet. Abbiamo deciso di fare un'unica centrale operative che sarà collocata nella sede della Cittadella. Stiamo ricostruendo l'organizzazione. Fra qualche mese vorremo che i calabresi abbiano gli stessi diritti degli altri cittadini e quando chiamano l'ambulanza possono averla nei tempi dovuti e possano averle attrezzate per affrontare le situazioni di emergenza". 

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Sui tempi della nuova centrale, che si chiamerà SOREU, Occhiuto ha detto: "Avevo dato questo obiettivo da realizzare nel più breve tempo possibile e mi auguro che da qui a qualche mese possa essere operativa". 

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Infine sulla carenza dei medici: "In un sistema disorganizzato come quello della Calabria, ogni ambulanza dovrebbe avere il medico. Nei sistemi organizzati non è così perché ci sono tecnici del soccorso che rispondono alle telefonate e che capiscono se si tratta di un codice rosso o meno e se è codice rosso mandano l'ambulanza con un medico a bordo. Più si avverte l'organizzazione e meno si avverte il deficit di medici. Il problema è che oggi abbiamo un deficit di medici e una pessima organizzazione".  

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