E' stato emesso oggi il francobollo, valido per la posta ordinaria, dedicato all'anniversario dell'uccisione di Bruno Ielo, il tabaccaio (ed ex carabiniere) trucidato dalla 'ndrangheta il 25 maggio 2017 a Reggio Calabria.
Il valore postale reca un ritratto di Bruno Ielo; sullo sfondo compaiono alcuni francobolli italiani in cui spiccano quattro emissioni dedicate a vittime della mafia; in alto a sinistra, campeggia la caratteristica insegna delle rivendite dei Tabaccai contrassegnata dal n.92 che contraddistingueva la tabaccheria di Ielo e, in basso a destra, è riprodotta la bandiera italiana. Il testo del bollettino illustrativo dell'emissione e' firmato dalla figlia Daniela e dalla famiglia.
''Bruno per la sua grande onestà e per il suo continuo combattere per i valori in cui aveva sempre creduto - vi si legge - non ha voluto abbassare la testa. Uomo disponibile verso tutti, grande lavoratore con un grande cuore, capace di dimostrare il suo amore. La famiglia ha dei ricordi che non si potranno mai cancellare, anzi dal momento che lui non c'è più, i suoi modi di fare, di agire, di essere sono ancora più presenti perché ha lasciato un vuoto incolmabile''.
La testimonianza di Stefano Massini
A risvegliare l’attenzione sulla storia di Bruno Ielo, commerciante ucciso in Calabria dalla ‘ndrangheta nel 2017, è stato lo scrittore Stefano Massini, che nel suo intervento settimanale all’interno della trasmissione televisiva Piazzapulita, su La7, ha proposto al Ministro dello Sviluppo Economico e al Presidente della Repubblica la dedica di un francobollo.
“Chi era Bruno Ielo?”, domanda Massini. E fornisce subito una risposta precisa e appassionata: “Bruno era un ex carabiniere, un uomo semplice con un senso semplice delle cose giuste. Sembra poco, ma basta e avanza. Bruno Ielo, terminato il suo servizio nell'Arma, aveva aperto nella periferia di Reggio Calabria una tabaccheria, da gestire insieme alla figlia. Niente di eroico, niente di epocale: aprire una tabaccheria. Peccato che quell'esercizio commerciale infastidisse una delle cosche locali. Cominciarono le minacce. Poi gli avvertimenti. Poi gli atti violenti. Bruno Ielo, in una sera di maggio, per strada, è stato ucciso per non aver ceduto a chi intende la convivenza sociale basata sulla legge della paura”. Ma c’è anche un’altra domanda: perché, per ricordarlo, proprio un francobollo?
“Sarebbe bello - spiega Massini - se proprio i tabaccai, preposti per legge alla vendita dei valori bollati, potessero vendere un francobollo intitolato a uno di loro, a un tabaccaio irriducibile e tenace. Fra tanti che si montano la testa, Bruno Ielo era uno che la testa non l'ha abbassata, semplicemente perché la testa alta è sinonimo di coraggio".
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