di ANTONELLO TALERICO*
La solidarietà è un sentiero impervio. Lo sappiamo bene, comporta rinunce, sconfitte, e ostilità. Nonostante tutto questo, è un’inclinazione all’alterità, quella più dolente ed opaca, che gratifica e riempie. E’ per questo che oggi, dopo l’ennesima aggressione, morale più che venale, alla sede di via Fontana Vecchia del Centro Calabrese di Solidarietà, facciamo fatica a comprendere il perché. Dietro un’offesa compiuta a danno di chi si spende per l’altro, però, si consuma un’offesa a ciascuno di noi, alle nostre piccole spighe di grano di cui ci priviamo, al nostro senso di condivisione, e al nostro sentirsi comunità. Questa ennesima e brutta pagina per la nostra città esige un’insurrezione delle nostre coscienze perché è stata scritta a pece nei confronti di una associazione che da decenni, ne silenzio di mani oneste, callose e senza riserve, lavora spendendosi per le fasce più deboli, prendendosi carico dei tossicodipendenti, dell'accoglienza e il sostegno delle donne vittime di violenza e dei loro figli minori.
Ed allora dobbiamo prendere atto che non bastano più gli operatori ed i volontari a ripristinare l’integrità della struttura; non bastano gli operatori delle forze dell’ordine che pure indagano per assicurare alla giustizia gli autori di tali azioni e non basta l’intervento urgente del Sindaco che ha assicurato l’installazione di telecamere entro stasera. Oggi Catanzaro tutta, nei suoi mille rivoli di umanità vera, timida e taciuta, aperta e dissuasa, e prenda per mano il Centro Calabrese e si schieri al suo fianco perché quegli atti intimidatori colpiscono ciascuno di noi e rappresentano una sfida lanciata contro chi presidia il territorio e sono una minaccia all’intera città.
E’ necessario far partire una discussione ampia, di comprensione profonda, rivendicando come propri e cioè di tutti, nessuno escluso, quegli spazi che hanno accolto momenti di confronto culturale, mostre, spettacoli teatrali, musica e dove ogni giorno i ragazzi trovano la possibilità di poter svolgere gratuitamente attività che arricchiscono il loro talento, che li sottrae dalla strada, restituendo alla città, uomini e donne migliori. Oggi Catanzaro ha l’occasione di allungare la corda sul quel sentiero impervio. E, soprattutto, ha il dovere di poggiarvi il suo sguardo.
*presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati della provincia di Catanzaro
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