Forniamo, di seguito, una sintesi dell'appello a firma del Comitato Regionale Controvento che sarà presentato prossimamente, e previa raccolta firme agli amministratori regionali:
"La pur necessaria riconversione energetica si sta traducendo in Calabria in un aggravamento dei problemi ecologici e idrogeologici, sta determinando la condanna definitiva della regione allo spopolamento.
La questione di sopravvivenza che ne scaturisce, sconvolgente e paradossale, ha spinto la società civile di tutt'e cinque le province a creare un coordinamento regionale di associazioni, comitati, soggetti singoli e lavoratori della terra che intende chiedere alla politica locale e nazionale un cambiamento di rotta e prospettiva: l'abbandono di una concezione delle fonti rinnovabili "contro il territorio" e la volontà di aprirsi esclusivamente alle comunità energetiche, cioè a una scelta in armonia con le peculiarità morfologiche, ambientali e storico-paesaggistiche di ogni area.
Siamo calabresi, abitanti della terra, vogliamo stare nella natura, vivere della natura. Siamo tanti, di tutti gli orientamenti politici, gli aghi di un immenso pino, fra i rami e la terra. Vi chiamiamo a una scelta, a stare con noi, con l’ambiente, a essere partecipi di una comunità vasta che vada oltre le ideologie e abbia l’unico fine di migliorare il contesto, per il vantaggio di tutti. La Calabria è una terra che si svuota, che rischia di morire, che non ce la farà senza l’aiuto e la responsabilità di ognuno di voi, di noi. Vi chiamiamo a una lotta comune, alla ricostruzione di un rapporto virtuoso fra noi e la natura: le trasformazioni incombono e dalle scelte presenti si determinerà il futuro comune. La Calabria rischia di diventare una terra di servizio, una fattrice che produce figli elettrici destinati anch’essi alla transumanza. La vostra attività sia espressione d’amore, rispetti e non svilisca il nostro territorio; vi chiamiamo a sanare i dissesti idrogeologici, a conservare le biodiversità, vi imploriamo di ridefinire l’impostazione di fondo del Piano regionale integrato energia e clima, di abbandonare il modello strutturato sui mega impianti di produzione energetica che hanno padroni lontani. Nel medesimo spirito vi chiediamo di sospendere tutti i progetti presentati in Regione che, dietro il paravento della produzione di energia da fonti rinnovabili, costituiscono di fatto il risultato di un’impostazione in buona o in malafede destinata a mortificare il territorio. Gli abitanti che ne traggono sostentamento e ne hanno cura, così come coloro che lo visitano con rispetto e amore, si attendono semplicemente l’applicazione puntuale dei principi del Piano paesaggistico che la Calabria si era già data e che potrebbe generare progetti all’altezza della storia. Storia nella quale potremmo così entrare tutti a testa alta, ascoltando i vostri nomi pronunciati con riconoscenza dalle future generazioni. Vi chiediamo di stare fra noi, di essere noi".
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