Slow Food Catanzaro esprime profonda preoccupazione per il rischio di grave di impatto ambientale che si sta prospettando in uno dei più importanti distretti vitivinicoli calabresi, la zona del Cirò.
"Nei primi giorni di febbraio di quest'anno con un avviso pubblico sul quotidiano La Repubblica, veniva diffusa la notizia del procedimento per l'approvazione del progetto definitivo e la dichiarazione di esproprio per pubblica utilità del parco eolico nella zona detta “Timpe di Muzzunetti". Si prevedrebbe, quindi - si legge in una nota - la realizzazione di un parco eolico proprio nella zona collinare che sovrasta le famose vigne del Cirò e l'esproprio dei terreni ai rispettivi proprietari. Un danno ed una violenza inesorabile per il territorio e non solo. La realizzazione del parco eolico, così come è stato prospettato rischia di creare danni incalcolabili al comparto perché mettendo a repentaglio l’integrità ambientale si causerà la modifica di diversi fattori sottesi e legati indissolubilmente alla produzione di vino di qualità. Verranno alterati i fattori paesaggistici, i fattori climatici, i fattori agricoli, ecosistemici, ma soprattutto i fattori economici e, cosa più grave, verranno alterati e, forse perduti per sempre, i fattori culturali di un territorio che vanta una delle produzioni di vino più antiche d’Italia"
Per slow Food Catanzaro "La zona della Doc Cirò è il più importante distretto vitivinicolo della Calabria e necessita di tutti questi fattori per poter crescere e svilupparsi come territorio viticolo riconosciuto a livello nazionale ed estero, soprattutto quando si fregerà della futura DOCG, unica in Calabria. Tutti gli sforzi compiuti dai vitivinicoltori cirotani per raggiungere l’obiettivo della DOCG saranno vanificati. Ma che se ne faranno i produttori ed i viticoltori del marchio, che forse gli consentirà di affiancare i grandi produttori di altre zone d’Italia, se avranno perso la loro qualità di vita e i loro vigneti?"
Slow Food Catanzaro" è a fianco dei viticoltori cirotani che portano avanti proteste per i continui fenomeni di smottamenti e frane, (determinati dalle violente piogge e dalla scarsa attenzione da parte delle autorità competenti per gli straripamenti dei corpi idrici), che interessano proprio le zone citate. Ecco che allora alcune domande al momento sono senza risposta: com'è possibile che oggi si decida di impiantare un parco eolico proprio lì? Chi è che consente di deturpare un territorio vitivinicolo a favore delle pale eoliche? Non ci potrà essere alcuno sviluppo di quel territorio se si distruggerà l’unica vera risorsa di questo Paese che ha dato finora lustro all’intera Calabria a costo di sacrifici inenarrabili. Se ci dicessero che nella zona del Chianti o tra i vigneti delle Langhe venisse prospettata l'ipotesi di costruire un parco eolico, l'eco delle proteste arriverebbe oltre Oceano".
Da qui l'invito di Slow Food Catanzaro " a una profonda riflessione e a comprendere è che solo prendendo consapevolezza del significato di salvaguardia del territorio Calabrese e delle molteplici possibilità di crescita legati ad esso, che solo lottando per preservarlo dalle violenze derivanti dalla mancanza di sensibilità tanto degli amministratori pubblici locali quanto dei vari enti regionali, daremo ai vignaioli di Cirò, al Cirò e a noi stessi la speranza di un riscatto che questa Regione merita e che è ancora lontano da venire".
L’Associazione catanzarese, del cibo buono pulito e giusto, nell’esprimere piena solidarietà ai produttori e vitivinicoltori cirotani "colpiti da questo infausto tentativo di ridisegnare il territorio dei vigneti storici, invita alla mobilitazione tutte la società civile, le organizzazioni professionali agricole, e a stringersi compatti insieme per la difesa dei legittimi interessi del comparto.
Slow Food Catanzaro
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