"Venerdì 15 luglio, rientrando a casa, ho trovato di fronte alla mia auto, nel parcheggio adiacente al mio studio di yoga, il cadavere di una gatta rossa, che avevo ribattezzato "Maria" e che era con me praticamente da sempre.
Ho vissuto per 12 anni tra Roma e Milano e quando decisi di ritornare a Catanzaro nel 2011 stabilmente per accompagnare da vicino mio padre affetto da un brutto linfoma, iniziai a entrare in contatto con questa gatta rossa molto speciale.
Tutti i vicini dicevano che era troppo selvatica, soffiava a chiunque e non permetteva a nessun "essere umano" di avvicinarsi... Combatteva anche con cani molto grossi e si arrampicava agilmente sul muro di una casa bombardata con un robusto rampicante per nascondere i suoi cuccioli che difendeva strenuamente.
Con molta pazienza e attenzione riuscii a entrare in contatto con lei e lei iniziò a fidarsi. E da allora divenne una presenza fissa nella mia vita, della mia famiglia e di tutto il quartiere.
Era la “gatta alfa”, gestiva le dinamiche di tutto il quartiere e si comportava come una sorta di "agente di scorta" con me...
In qualunque momento io tornassi a casa, appariva nel parcheggio, veniva sistematicamente a prendermi saltando sul cofano della macchina e mi inondava di fusa...
Da quando aprii lo studio yoga in via Italia, lei prese l'abitudine a sostare sulla soglia durante le lezioni e le attività... Una sorta di “guardiano della soglia tigrato” e tutti i miei allievi hanno avuto il piacere di conoscerla. Mi faceva conoscere i suoi spasimanti e poi mi portava i suoi cuccioli per abituarli alla mia presenza… quando aveva zecche o ferite derivanti da zuffe o combattimenti mi cercava, miagolando, ed esponeva le sue ferite guardandomi negli occhi per farsi curare... Senza opporre la minima resistenza.
Mi ha offerto il suo pancino bianco per le coccole e mi ha concesso il grande onore di prenderla in braccio così tante volte, da rendermi davvero orgoglioso e felice di così tanta fiducia e amore incondizionato. Ci eravamo scelti e così come io per lei, anche lei mi aveva sempre sorretto durante momenti bui, standomi accanto e spingendo la sua testolina contro di me, consolandomi in silenzio, mentre il suo petto si produceva in interminabili fusa.
Quello che ho ricevuto grazie alla sua presenza nella mia vita è ben al di là di ogni falsa e calcolata manifestazione umana.
Maria c'era, d'estate e d'Inverno, con la pioggia o con la neve e rimarcava con i suoi occhi penetranti la sua presenza, la sua fierezza, la sua calda e avvolgente protezione e il suo indiscusso fascino.
Non riesco ancora a capacitarmi di parlarne ormai al passato…quando la trovai senza vita, sembrava avesse preso un colpo a sinistra, l'occhio destro schizzato fuori dall'orbita, la lingua serrata in mezzo ai denti e tanto sangue che scorreva copioso dalla bocca. I ragazzi del bar accanto mi hanno detto di averla vista morta al lato della carreggiata, già dall'alba di venerdi (quando erano andati ad aprire) e mi hanno raccontato che una signora si sia recata da loro a chiedere dove si trovasse: "la gatta rossa morta"...
Sarebbe bello conoscere questa signora e conoscere anche gli ignoti che hanno preso i cartoni e l'hanno sistemata di fronte alla mia auto.
Qualcuno che era a conoscenza del nostro legame?
Lì per lì ho pensato a un incidente stradale (anche se la gatta essendo nata e vissuta per strada era molto smaliziata e abituata alle auto…) ma oggi 18 luglio, attorno alle 15.00 a pochi metri dal parcheggio, nel larghetto antistante la mia abitazione, ho trovato l'ultimo cucciolo della gatta Maria (aveva lasciato un orfano...) rosso come lei, senza vita, con la bocca spalancata e gli occhi schizzati fuori dalle orbite.
A questo punto, consultandomi con molti amici esperti, ho capito che non può trattarsi di un banale, seppur tragico, incidente stradale.
Devo pensare che ci sia qualcuno che passi le sue notti a setacciare il quartiere per uccidere in questo modo i gatti di strada?
Per quale motivo poi?
Tutti noi residenti (non sono il solo per fortuna a prendermi cura degli animali presenti in zona …) siamo sconcertati e addolorati.
Cosa si nasconde dietro a queste manifestazioni di puro odio e disumanità?
Lo zoosadismo, la tendenza cioè a essere violenti e a torturare e uccidere animali è una seria patologia psichiatrica che è stata riscontrata in molti serial killer e assassini , anche famosi . Si scaricano pulsioni violente e aggressive su indifesi animali perché si è impossibilitati ad avere un reale confronto con l’umano e molto spesso si riscontra in personalità seriamente disturbate a livello sessuale…
Gli animali diventano un capro espiatorio “più facile” perché si è intimamente consapevoli di essere uomini/donne limitati e “non all’altezza”.
Ricordo che torturare –uccidere animali innocenti è reato come recita l’articolo 544 bis del codice penale: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni.
La denuncia contro ignoti è stata consegnata, ma mi piacerebbe che chi ha qualche notizia potesse contattarmi per avere un quadro più chiaro.
Se il/ i responsabile/i di questi atti osceni stanno leggendo queste righe…non credo di riuscire a raggiungervi nel baratro oscuro nel quale la vostra anima è sepolta.
Forse le mie sembreranno le parole di un folle…ci sono molti gatti…sono tutti uguali e “i veri problemi sono altri”. Specie dopo questi due anni di scientifica e perpetrata disumanizzazione durante i quali si è pensato paranoicamente a tutto, fuorché alle dimensioni più vere e autentiche di quello che attiene alla sfera dell’essere umano…mi rendo conto che questo scritto possa non avere alcuna importanza.
Ma per chi vede e rispetta il miracolo della vita e il valore di tutto ciò che è in tutte le creature, questi sono crimini, aberrazioni del comportamento, espressioni pericolose di un disagio grave.
Chi ha agito e “firmato” il suo atto , ripetendolo dopo appena due giorni e scegliendo di colpire addirittura il figlio della suddetta gattina, deve pagare per i suoi crimini e incontrare la giusta pena".
Salvatore Belfiore
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