Ergastolo ostativo, il tavolo all'Umg con Gratteri, Di Matteo, Ferro e Gigliotti

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Ergastolo ostativo, il tavolo all'Umg con Gratteri, Di Matteo, Ferro e Gigliotti

  03 dicembre 2022 00:08

di NICOLO' VITO GALLELLO 

Nel pomeriggio di venerdì 2 dicembre 2022 sono state diverse le personalità del mondo accademico, giuridico e politico che si sono confrontante in occasione dell’evento organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Sociologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro su un tema al centro di un acceso confronto vale a dire l’ergastolo ostativo.

Banner

La pena detentiva dell’ergastolo ostativo è perpetua e rispetto alla formula ‘dell’ergastolo semplice’ impedisce alla persona condannata di accedere a benefici o misure alternative nel sistema penitenziario a fronte dei dubbi di incostituzionalità sollevati dalla Corte Costituzionale, per tale ragione sono diversi i problemi e le implicazioni costituzionali che ne conseguono.

Banner

Un’aula gremita di giovanissimi e attenti uditori, provenienti sia dal mondo universitario sia dalle scuole superiori di Catanzaro, ha accolto favorevolmente e con grande interesse i vari discussant che, nel corso del pomeriggio, si sono susseguiti dando vita a un dialogo ricco di confronti da diversi punti di vista.

Banner

Hanno preso parte all’incontro l’On. Wanda Ferro, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, il dott. Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro, il dottor Antonino Di Matteo, Componente del Consiglio Superiore della Magistratura, il dottor Raffaele Sabato, Giudice della Corte Europea dei diritti dell’Uomo, il dottor Gherardo Colombo, il professor Davide Galliani dell’Università degli Studi di Milano e il dottor Bernardo Petralia, già magistrato e capo del D.A.P. (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria).

L’incontro, moderato dal dott. Massimo Tigani Sava, giornalista e saggista, dopo i saluti di rito dell’organizzatore dell’evento, il professor Fulvio Gigliotti, Ordinario all’Università Magna Graecia di Catanzaro e Direttore dell’Ufficio Studi CSM, è entrato nel vivo.

Tra i primi a intervenire l’On. Wanda Ferro ha affrontato la questione parlando delle azioni che il governo Meloni sta compiendo in modo “chiaro sin dai primi provvedimenti”. “Il contrasto alle Mafie – ha continuato l’On. Ferro – ha un’importanza prioritaria e rilevante con i giusti criteri della Consulta rispetto alla presunzione assoluta della perdurante pericolosità del soggetto condannato all’ergastolo non collaborante. Abolire l’ergastolo ostativo significa smantellare quel sistema di contrasto importante alla mafia, consentendo ai boss di uscire dal carcere riprendendo il controllo sul territorio”.

Il dott. Di Matteo ha aperto il suo intervento rivolgendosi agli studenti presenti in aula, ha parlato di analogie tra la situazione calabrese e quella siciliana, ha parlato di un problema culturale legato al tessuto sociale, di accettazione non dichiarata da parte di molti se non di totale accettazione alla mentalità mafiosa. L’invito di Di Matteo rivolto ai giovani è quello di essere consapevoli: “la guerra si vince solamente se si integrano tra loro tre condizioni indispensabili”.

“La prima condizione - ha poi continuato il magistrato – è l’efficacia e la tempestività dell’aspetto repressivo giudiziario, la seconda condizione è legata all’impegno duraturo e costante della politica che passi anche dal recupero della capacità di denuncia politica”. La terza condizione, ritenuta dal dottor Di Matteo indispensabile è quella di una vera e propria “rivoluzione culturale che deve partire proprio dai giovani, dagli studenti togliendo l’humus nel quale la mafia prospera”.

Una grande ovazione ha accolto l’intervento del dottor Gratteri. Anche il Procuratore si è rivolto ai ragazzi lodando i loro interessi, la cultura dell’informazione e la loro volontà di leggere di fatti lontani nel tempo rispetto alla loro data di nascita ma, non per questo, meno significativi.

Gratteri è stato critico nei confronti dell’Europa “non sanno cosa sia Cosa Nostra, la Ndrangheta, la Sacra Corona Unita, la Camorra”, ha posto l’accento sull’importanza di istruire le realtà europee su cosa sia realmente la mafia sul percorso di affiliazione, sul loro modo di pensare, di agire sulla loro filosofia di vita. Ha detto: “Il vento sta cambiando si sta discutendo di tutta la legislazione antimafia di ciò che gli altri Stati stanno studiando. In Europa non è presente solo la Ndrangheta, hanno preso piede realtà come la Maffia che è la terza generazione di Nordafricani e la mafia Albanese”. Si tratta di sistemi organizzati e complessi ha spiegato Gratteri che spesso cooperano in società per rifornire l'Europa con la droga proveniente dal Sud America

Nel corso del suo intervento il Procuratore ha parlato del valore della funzione rieducativa della pena che per essere attuata al meglio necessita di molto denaro proponendo forme alternative di reinserimento dei detenuti. Ha toccato varie criticità del sistema giudiziario e penitenziario, dall’ergastolo ostativo, tema centrale dell’incontro, è poi passato al sovraffollamento delle carceri e ai detenuti in carcere con problemi di tossicodipendenza o detenuti mentalmente instabili proponendo dei percorsi di rieducazione e disintossicazione alternativi.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner