Erosione costiera a Tropea, dopo sei mesi la risposta all’interrogazione di Lo Schiavo: "I cittadini hanno bisogno di certezze"

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images Erosione costiera a Tropea, dopo sei mesi la risposta all’interrogazione di Lo Schiavo: "I cittadini hanno bisogno di certezze"
Antonio Lo Schiavo
  23 luglio 2025 16:52

È stata discussa nel corso del Question time dell’ultimo Consiglio regionale l’interrogazione a risposta scritta presentata dal consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto - Sinistra italiana Avs, in ordine alle mareggiate che hanno devastato il lungomare di Tropea. Interrogazione risale allo scorso 6 febbraio, a seguito degli eventi climatici avversi, quando Lo Schiavo chiedeva al competente assessorato: «quali risorse si intendono mettere immediatamente a disposizione del Comune di Tropea al fine di procedere ai lavori urgenti di ripristino del lungomare; quali opere di mitigazione del rischio erosivo sono state realizzate nel comune di Tropea e quali, allo stato, pur programmate e finanziate non sono mai state realizzate; se è stato concluso l’accordo con Università Mediterranea e con l’Unical per l’aggiornamento e la rivisitazione del Masterplan; se è già stato programmato ed è iniziato un nuovo ed approfondito studio sul fenomeno erosivo nel litorale vibonese ed in particolare nel tratto di costa di Tropea».

A riscontrare l’interrogazione, con una risposta scritta, l’assessore regionale ai Lavori pubblici Maria Stefania Caracciolo, che, in aula, ha dato anche lettura della replica, specificando che «è prevista la realizzazione di parte dell’Intervento integrato per il completamento delle opere di difesa costiera e ricostruzione del litorale (Scogli delle Formiche — litorale di Pizzo Calabro)”, che prevede la costruzione di una barriera soffolta con ripascimento protetto a Marina del Convento, mentre nella zona di “Mare piccolo” sono previsti un pennello semi-sommerso e il relativo ripascimento». La consegna dei lavori, è però «subordinata alla verifica della presenza di praterie di Posidonia Oceanica, attraverso rilievi subacquei di dettaglio del relativo Habitat, al fine di determinarne la reale estensione e il grado di interferenza con le opere in progetto. Tale approfondimento - si legge nella risposta -, recentemente realizzato e trasmesso in data 28.02.20205 dall'impresa aggiudicataria, ha evidenziato tale interferenza su circa 160 metri dei 290 metri previsti che consentirebbe la realizzazione parziale della barriera in progetto. Sulla base delle indicazioni, in corso di recepimento dai progettisti, sarà valutata la fattibilità in merito alla realizzazione di uno stralcio della medesima opera in termini di funzionalità, nelle more di una eventuale rimodulazione del progetto che tenga conto delle limitazioni imposte dalla normativa ambientale». Un ulteriore intervento, ha spiegato Caracciolo «prevede la realizzazione di una barriera soffolta in località “Mare piccolo” ed è attualmente in fase di valutazione ambientale presso il competente Dipartimento regionale».

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In merito all'aggiornamento del Masterplan degli interventi di mitigazione del rischio di erosione costiera in Calabria”, Caracciolo rappresenta che: «è in corso di definizione un accordo con l'Università Mediterranea e con l'Unical e l'Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino meridionale per l'aggiornamento e la rivisitazione dello stesso con criteri e approcci innovativi, facendo tesoro di tutte le virtuose attività svolte nel passato, che punta a rappresentare la più moderna frontiera per la mitigazione del rischio su ampia scala, nell'ambito di un contesto di risorse estremamente limitate rispetto alla complessità del territorio».

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Il commento di Lo Schiavo: «Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata: è questa l’impressione che ricavo dalla risposta fornita dall’assessore. Le problematiche evidenziate nell’interrogazione, ormai datata di quasi sei mesi, richiederebbero al contrario interventi immediati e misure straordinarie ma l’impressione, ancora una volta, è che l’esecutivo regionale non sia in grado di fornire soluzioni che non contemplino cavilli, pareri, verifiche, procedure. Davvero una procrastinazione che va nella direzione opposta a quella attese dalle comunità locali, mai come in questo in febbrile attesa di interventi da cui, oltre alla difesa del territorio, dipende buona parte della propria economia e del proprio futuro. Tanto più in una regione come la Calabria che “vanta” il maggiore tratto di costo erosa dal mare e dove, nonostante le risorse enormi disponibili, si registrano ritardi così importanti negli interventi che quando questi vengono messi in atto sono già superati a causa della nuova conformazione della costa provocata dai fenomeni erosivi. Su questo tema, così come su quello della mitigazione del rischio idrogeologico, le azioni necessarie non possono subire ulteriori rimandi e incertezze, perché è da qui che passano la sicurezza dei cittadini - conclude Lo Schiavo - e il futuro economico e sociale di intere comunità».  

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